Il primo febbraio 1946 in una Firenze ancora ferita dalla guerra, nove uomini ex partigiani, compagni nella lotta per la Liberazione, hanno unito le forze e si sono costituiti in cooperativa per iniziare un'attività “autonoma, senza padroni” nel settore delle pulizie. Così è nata la Cooplat dei “Lavoratori ausiliari del traffico” che facevano un lavoro duro e faticoso come la pulizia delle carrozze dei treni di Ferrovie dello Stato a Santa Maria Novella.
Settant'anni dopo, quella cooperativa è un'azienda che conta quasi tremila addetti di cui oltre 1.400 soci, attivi in 12 regioni d'Italia nei settori del Facility management e dell'ecologia, delle manutenzioni e dell'energia. Un'impresa cooperativa che ogni anno fattura, con una crescita continua, circa 100 milioni di euro. E che nonostante i numeri in espansione, resta fortemente radicata sul territorio con numerosi progetti di solidarietà e un impegno costante nel sociale che tramandano lo spirito mutualistico delle origini. Al Teatro del Sale a Firenze si è tenuta la festa di compleanno di Cooplat, una mattinata di incontro e riflessione sul futuro della cooperazione insieme alla città e alle istituzioni, tra cui il presidente nazionale di Legacoop Mauro Lusetti e il governatore della Toscana Enrico Rossi, per rendere omaggio ad una lunga storia di lavoro, impegno e solidarietà.
"Siete un bell'esempio, una realtà d'eccellenza che brilla in Toscana e che deve rappresentare un punto di riferimento per molti. Faccio i miei complimenti ai dirigenti e se possiamo considerare finita la stagione delle ideologie, non dobbiamo fare lo stesso con i valori e con la centralità del lavoro, perché se c'è arretramento sul fronte dei diritti sul lavoro, su questo voi e il movimento cooperativo state facendo e potete fare ancora molto, con un'azione importante di bonifica e di ristabilimento della legalità" ha dichiarato il Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi.
La storia di Cooplat è sempre strettamente legata a quella della città in cui è nata. In occasione della terribile alluvione che investì Firenze il 4 novembre '66 i soci della cooperativa, da alcuni mesi senza lavoro, si presero cura fin da subito dei volumi della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze gravemente danneggiati, prima come “angeli del fango” volontari, poi con un incarico specifico: dopo essere stati formati da esperti nazionali e internazionali, nel 1967 dettero vita al Laboratorio di restauro del libro, ancora oggi riconosciuto come uno dei maggiori al mondo, che nel 1976 divenne un organismo permanente della Biblioteca.
Da lì in poi inizia il percorso di crescita della cooperativa, che acquisisce negli anni una importante serie di appalti, dagli Uffizi alle Poste fino alla Regione Toscana, e si espande con la sua attività fuori dal territorio fiorentino. Nel 1975 Cooplat muove i primi passi fuori dai confini regionali, acquisendo un importante appalto in Liguria presso l'Arsenale della Marina Militare. Cooplat continua a crescere negli anni '80 e '90. Crescono i cantieri e il fatturato ma soprattutto la forza lavoro, la base sociale della cooperativa. Una storia affascinante raccontata nel libro "Lungo i binari del tempo" dalla giornalista Elisabetta Vagaggini presentato con la sua terza edizione in occasione delle celebrazioni del 70ennale.
A testimoniare l'importanza accordata da Cooplat alla qualità del lavoro c'è l'alto tasso di contratti a tempo indeterminato (su un totale di circa tremila, sono poco più di un centinaio i contratti a tempo determinato e soli 3 i Co.co.pro). Il riconoscimento del lavoro come sinonimo di dignità e occasione per il riscatto sociale si riflette anche nel protocollo di intesa raggiunto nel giugno 2014 con il Centro antiviolenza di Firenze “Artemisia” per l'inserimento lavorativo delle donne vittime di maltrattamenti. Un'intesa fortemente voluta dai soci della sezione fiorentina della cooperativa che ha condotto all'assunzione di alcune donne precedentemente accolte nelle case rifugio di Artemisia che con il lavoro in cooperativa hanno potuto riacquistare una autonomia precedentemente perduta. Qualità del lavoro è la parola d'ordine anche sul fronte della sicurezza. Dal 2012 al 2014, gli infortuni in Cooplat passano da 221 a 195, l'indice di frequenza scende da 63,7 a 57,4 e l'indice di gravità da 168,7 a 145,3, ben sotto la media nazionale degli infortuni nei settori di riferimento.