Si chiamano "Cooperative di comunità". Una definizione che ben racchiude l'essenza del loro stesso esistere. Queste organizzazioni, con la loro presenza multiforme, ridefinisce le regole fin qui conosciute dell'economia, della condivisione, della progettualità, del lavoro e dei territori. Tra profit e non profit, soprattutto in montagna ma anche sulla costa, queste cooperative generano davvero valore all'interno della comunità. A promuoverle e farle vivere sono soprattutto giovani che scelgono di non abbandonare (o di ritornare) in quelle terre che gli appartengono per storia e tradizione. Terre belle, anzi bellissime. Ma spesso difficili. Una risposta concreta - e se vogliamo, perfino innovativa - allo spopolamento di aree intrinsecamente ricche sia per il valore paesaggistico che naturale.
Ora la regione Toscana ha deciso di tendere una mano a queste realtà. L'ha fatto pubblicando un bando per sostenere economicamente le cooperative di comunità, costituite in genere dagli abitanti di un paese o di un borgo, che si mettono insieme per produrre beni e servizi per la loro comunità. Annunciato all'inizio di aprile, il bando è stato pubblicato da qualche giorno e mette 400mila euro a disposizione. Non è importante che le cooperative siano costituite o ancora da costituire. L'essenziale è che abbiano un progetto per contribuire a mantenere vive e valorizzare comunità locali a rischio di spopolamento, in particolare in territori montani e marginali, o che si occupino di tutelare il paesaggio e l'ambiente.
Ogni cooperativa - spiega la regione - potrà presentare un solo progetto: il termine per farlo, on-line, sono le 23.59 di giovedì 21 agosto 2018. Il contributo della Regione potrà arrivare fino al 70 per cento della spesa, da un minimo di 5mila euro ad un massimo di 50 mila. L'unico limite è che chi riceve il finanziamento non ne abbia avuti, da enti pubblici, per più di 200mila negli ultimi tre anni. Saranno presi in considerazione i progetti che mirano ad offrire servizi alle persone o realizzare interventi per migliorare la sostenibilità ambientale, attraverso la partecipazione e il coinvolgimento di altri soggetti pubblici o privati che operano sul territorio comunale.
C'è anche una declinazione digitale: ai servizi offerti alla cittadinanza sarà chiesto di poter accedere anche dalla rete, con un sito web o una app. «Partiamo con 400 mila euro - spiega l'assessore alla presidenza, Vittorio Bugli - come sperimentazione. L'obiettivo è mantenere vive o valorizzare comunità locali sostenendo l'avvio di progetti che possano poi reggersi sulle proprie gambe. Con il Libro Verde sull'economia collaborativa presentato l'anno scorso abbiamo detto che la Toscana investe nell'intelligenza delle comunità e - prosegue - oggi facciamo un altro passo concreto in questa direzione, con un bando che sostiene chi si prende cura del territorio, produce innovazione, crea lavoro e opportunità di sviluppo, non indebolendo ma rafforzando i legami sociali».
Consulta il bando facendo click qui.