Ulteriore flessione delle vendite in Toscana nel quarto trimestre 2012: il commercio al dettaglio registra un -6,3% su base annua, risultato comunque meno pesante del trimestre precedente (-7,4%). Disoccupazione, stagnazione dei salari, carico fiscale e pressione inflazionistica pesano sui consumi, anche se meno della media nazionale. Queste le indicazioni racchiuse nel rapporto sulla Congiuntura delle imprese del commercio al dettaglio in Toscana, Consuntivo 4° trimestre 2012-Aspettative 1° trimestre 2013, elaborata dall’Ufficio Studi di Unioncamere Toscana.
“I dati toscani, per quanto negativi, disegnano un quadro comunque meno negativo rispetto al resto del Paese – afferma Vasco Galgani, presidente Unioncamere Toscana – e dimostrano come il tessuto commerciale della regione stia resistendo meglio alla congiuntura negativa. Questo perché possiamo contare su una rete di commercianti e operatori che sanno valorizzare i plus del made in Tuscany e di un rapporto consolidato con la clientela”.
Complessivamente il 2012 segna il tracollo per il commercio tradizionale (-8,3% rispetto al -3,9% nel 2011), una forte flessione per le medie strutture (-6,8%, -2,8% nel 2011) mentre le grandi strutture perdono il 2,3%, rispetto allo 0,6% del 2011.
Il calo delle vendite ha riflessi anche sulla tenuta del tessuto commerciale. Alla fine del 2012, rispetto al 31 dicembre 2011, i punti vendita risultano in flessione di mezzo punto percentuale: in termini assoluti ciò equivale a 284 esercizi commerciali in meno.
"E' il continuo e preoccupante calo del potere d’acquisto delle famiglie a dare chiaramente la dimensione della crisi che stiamo attraversando - ha sottolineato l'assessore al commercio della Regione, Cristina Scaletti, commentando i dati di Unioncamere. "Mancano i soldi nelle famiglie, ed ora più che mai sono necessari interventi concreti di sostegno al reddito e alle piccole e medie imprese. La Regione ha messo a disposizione delle piccole e micro imprese turistiche e commerciali oltre sette milioni di euro. L’augurio – conclude Scaletti – è che la nuova legislatura porti Governo e Parlamento a trovare la giusta e veloce soluzione a questa crisi che sta mettendo in ginocchio l’economia del nostro Paese”.
Trend positivo invece per ipermercati, supermercati e grandi magazzini, con un balzo del +2,4%. Il comparto dello specializzato alimentare perde invece il 7,1% nel periodo ottobre-dicembre e il 6,4% a livello annuale. Continua la flessione anche per lo specializzato non alimentare: -7,8% nel quarto trimestre 2012, -7,7% nell’intero 2012. In generale, il quarto trimestre in Toscana ha significato un andamento meno negativo delle vendite per i non alimentari rispetto al periodo estivo, soprattutto per abbigliamento ed accessori, farmaceutici, profumeria, libri, giornali, cartoleria, articoli di seconda mano, mentre continuano a calare pesantemente gli acquisti di prodotti per la casa ed elettrodomestici.
La fiducia degli operatori è in netto calo: si registra un clima di rassegnazione nella piccola e media distribuzione e il pessimismo circa l’evoluzione delle vendite nel corso dei primi tre mesi del 2013 è in rapida ascesa fra gli specializzati alimentari, mentre migliorano gli umori degli operatori di ipermercati, supermercati e grandi magazzini.