Tutti gli operatori di telefonia fissa sono tenuti a fornire ai propri clienti la possibilità di recedere dal contratto telefonico e, tra i motivi principali che possono indurre questi ultimi alla disattivazione dell’abbonamento, troviamo i cosiddetti disservizi telefonici.
Frequenti possono essere ad esempio i problemi legati a una linea telefonica che non funziona bene o a una connessione internet che va a scatti. Non meno diffusi sono poi i casi in cui la banda minima garantita per navigare sul web promessa dalle compagnie telefoniche non coincide con la reale velocità di connessione della rete del cliente.
Per tutti questi casi, ma anche quando l’offerta è stata attivata già da qualche tempo non rispetta più le esigenze di consumo dell’utente, è quindi possibile procedere alla disattivazione del contratto telefonico.
Penali e costi della disdetta telefonica
Se anche tu hai intenzione di chiedere la disdetta della tua offerta di telefonia fissa, la prima cosa che devi ricordarti di fare è quella di verificare i costi e le penali che la cessazione del contratto comporta. Infatti, per quanto la Legge Bersani abbia abolito le penali per la disdetta telefonica, ad oggi sono comunque previsti dei costi di disattivazione.
Nello specifico, si tratta di spese che variano da operatore a operatore e, qualora fossi interessato a conoscere quelle necessarie per disattivare le offerte dei maggiori operatori, troverai queste informazioni nella guida con le istruzioni sulla disdetta telefonica redatta dagli esperti di SuperMoney. Qui troverai anche precisazioni utili e dettagliate sui tempi di scadenza per inviare la tua richiesta di disdetta e sui casi più particolari a seconda della compagnia telefonica.
Oltre che dalla compagnia telefonica, i costi di disattivazione si differenziano a seconda della tipologia di disdetta (migrazione a un altro operatore o cessazione completa della linea) e, in media, possono variare da 0 € a 100 €.
E’ inoltre importante ricordare che i costi di disattivazione non sono dovuti in questi casi:
- quando il recesso avviene entro 14 giorni dalla firma del contratto (diritto di ripensamento);
- se la causa della disdetta è causa di inadempienza dell’operatore (ovvero per giusta causa);
- quando la disdetta ha come motivo la variazione di clausole contrattuali.
Come fare la disdetta telefonica: il procedimento
Nello specifico, la disattivazione di un’offerta di telefonia fissa è in realtà una procedura piuttosto semplice a patto però di verificare le scadenze e i tempi entro i quali è necessario inviare la richiesta di disdetta. Una volta fatto ciò, sarà necessario procurarsi il modulo per la disdetta telefonica, generalmente scaricabile in formato pdf dal sito della compagnia telefonica.
Dopo averlo stampato è necessario compilarlo in tutte le sue parti, specificando anche se si ha intenzione di cessare del tutto la linea o di passare a un altro operatore. In quest’ultimo caso, sarà il nuovo provider a occuparsi di tutto e il cliente non dovrà fare altro che preoccuparsi di firmare i documenti.
Nel caso in cui si desideri procedere alla cessazione totale della linea telefonica, sarà invece necessario inviare il documento di disdetta del contratto telefonico con raccomandata a/r (ovvero con avviso di ritorno) alla compagnia telefonica allegando anche una copia del documento d’identità.
Riassumendo, se hai intenzione di procedere alla disdetta del tuo contratto telefonico è importante verificare costi, scadenze ed eventuali penali che la disattivazione comporta e procedere alla compilazione corretta del modulo di disdetta.