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Colle di Val d’Elsa si prepara a festeggiare l’Unità d’Italia

L’esposizione del ritratto e del berretto del garibaldino Pisto apre le celebrazioni colligiane, previste fino a ottobre

/ Redazione
Mar 10 Dicembre, 2013
Colle di Val d’Elsa, che tra il 1849 e il 1867 accolse due volte Giuseppe Garibaldi, si prepara a festeggiare l’Unità d’Italia con una serie di appuntamenti che entreranno nel vivo nei prossimi giorni e andranno avanti fino al mese di ottobre con proiezioni, conferenze, concerti e presentazioni di libri.
Da giovedì 10 a mercoledì 30 marzo, al primo piano del Palazzo Comunale, in Via Francesco Campana, 18, dalle ore 9 alle ore 18, con ingresso libero, sarà possibile vedere il ritratto del garibaldino Giuseppe Bordi detto “Pisto”, olio su cartone, realizzato dal pittore colligiano Antonio Salvetti (Colle di Val d’Elsa, 1854-1931) negli ultimi anni della sua attività, nel 1924. L’opera è un dono di Emma Bordi Bilenchi al Museo civico di Colle di Val d’Elsa, che ancora lo conserva.
Nel Palazzo comunale, inoltre, sarà possibile vedere il berretto del garibaldino Pisto, esempio di manifattura italiana in tessuto rosso conservato in Municipio. Giuseppe Bordi, detto “Pisto”, si arruolò nelle file dell’esercito garibaldino nel 1867 e si distinse quasi subito negli scontri di Monterotondo e Mentana. Una volta tornato a Colle, il garibaldino depose il fucile e conservò in un armadio la camicia e il berretto. “Pisto” viene celebrato anche dallo scrittore colligiano Romano Bilenchi nel suo primo lavoro, uscito a puntate nel 1931, sulla rivista "Il Selvaggio".
Martedì 15 marzo alle ore 19, Piazza Arnolfo sarà illuminata dalle luci del Tricolore, con una proiezione multimediale dal Palazzo dell’Orologio. Il giorno successivo, mercoledì 16 marzo, i tre musei - Museo archeologico “Ranuccio Bianchi Bandinelli”, Museo civico e diocesano di arte sacra e Museo del Cristallo - saranno aperti con orario straordinario, dalle ore 21 alle ore 24, per la Notte Tricolore che animerà tutti i Comuni della provincia di Siena. Giovedì 17 marzo, poi, sono previste le celebrazioni ufficiali a partire dalle ore 11.30, con l’esibizione della Filarmonica “Vincenzo Bellini” in Piazza Arnolfo e il “Tricolore al vento” dalla Torre-casa di Arnolfo di Cambio, che sventolerà sulla città.
Gli appuntamenti continueranno venerdì 18 marzo con la conferenza “Massoneria e laicità in Valdelsa”, in programma alle ore 16 al Teatro dei Varii, mentre venerdì 25 marzo è prevista una doppia proiezione del film-documentario “Il partigiano Johnny”, alle ore 10.30 al Teatro del Popolo, per le scuole, e alle ore 21.30 al Teatro dei Varii.
“Il 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia - afferma Paolo Brogioni, primo cittadino colligiano - offre l’occasione per riflettere sulla nostra storia nazionale e sul nostro presente. L’Italia oggi è un Paese unito e democratico perché gli uomini e le donne che hanno lottato nei secoli scorsi si sono riconosciuti in un’unica identità, hanno creduto nel dialogo, nel rispetto reciproco e nell’affermazione di valori come la libertà, l’uguaglianza, la pace. Oggi, il ricordo di quelle lotte ci deve spingere a riflettere anche sul nostro presente, riaffermando il rispetto per le istituzioni, a ogni livello, unendo le forze e collaborando, tutti insieme, per il bene delle comunità e per uno sviluppo sostenibile dei nostri territori, pensando alle generazioni future alle quali lasceremo tutto questo”.
Secondo fonti storiche, nel 1849 il vetturino che da Poggibonsi trasportava Garibaldi e il capitan Leggero si fermò a Colle di Val d’Elsa, presso la Locanda di Moneta, gestita da Luigi Papini. I due viaggiatori furono attorniati da un capannello di gente sospettosa e con atteggiamenti provocatori. Nel 1867, mentre Garibaldi sostava a Rapolano, una delegazione colligiana gli notificò la solenne deliberazione del Municipio valdelsano con cui lo si pregava di visitare la città. L’eroe dei due mondi accettò e si recò a Colle il 18 agosto. L’accoglienza fu molto più calorosa e, nelle sue memorie, Garibaldi scrisse che Colle di Val d’Elsa è “oggi paese patriottico ed avanzato”. In quell’occasione, inoltre, fu ricevuto dalla Società Democratica, di cui, fin dall’aprile dello stesso anno, gli era stata offerta la presidenza. (fonte www.storiediunita.it).