Medoliva è un evento che riunisce le realtà che producono l'olio migliore. Non a caso, tutti i paesi presenti alla rassegna possono essere definiti Mediterranei. Il clima favorevole e la posizione geografica garantiscono l'eccellente qualità di questo bene prezioso.
Dopo una curata e attenta analisi di selezione, partecipano a Medoliva 2012 Spagna, Francia, Italia, Slovenia, Croazia, Grecia, Turchia e Marocco.
La Spagna, ormai da anni, ha consolidato il ruolo di primo produttore mondiale di olio. Essendo un territorio molto vasto ed eterogeneo, vanta un elevato numero di zone climatiche, che producono altrettante tipologie di oli. L'obiettivo primario della Spagna è quello tenere i costi di produzione contenuti e di aumentare il livello della qualità e dell'eccellenza. Uno dei suoi punti di forza è la collaborazione del governo e delle amminastrazioni regionali, che hanno consentito l'utilizzo e lo sviluppo di energie alternative e rinnovabili.
La Francia ha riscoperto da poco il ruolo primario del'olio all'interno dell'economia del paese, anche in considerazione delle virtù innegabili dei suoi prodotti per la gastronomia e la salute. Le aree olivicole si collocano in tredici dipartimenti di quattro regioni del sud della Francia: Provence-Alpes-Côte d'Azur, Languedoc-Roussillon, Rhône-Alpes e Région Corse. Data la diversità legata al territorio e al clima, l'Unione Europea ha distinto ben sette Appellazioni di Origine Protetta.
L'Italia, tra i paesi mediterranei, è conosciuta come terra olivicola per eccellenza: per tradizione della coltura, per radicamento della pianta sul territorio e per qualità del prodotto finale. L'olivo ricopre infatti l'intera penisola e l'olivicoltura costituisce un importante contributo per le singole economie agricole regionali, soprattutto nelle aree del mezzogiorno.
La Slovenia, dopo anni di decadenza e abbandono, sta vivendo una crescita nel settore olivicolo. La politica adottata dalle aziende è rivolta alla tutela del paesaggio e alla qualità del prodotto. Scelte che comportano degli interventi sia dal punto di vista territoriale e paesaggistico, che da quello agronomico e produttivo, ripristinando i vecchi oliveti come parti integranti del paesaggio, adottando provvedimenti di tutela ambientale con tecniche colturali eco-sostenibili e lavorando in vista di un buon prodotto finale. La produzione, benché soggetta a oscillazioni climatiche fredde, ha registrato negli ultimi anni una sostanziale stabilità.
La Croazia vive negli ultimi anni un grande impulso innovativo nel panorama olivicolo dal punto di vista colturale e produttivo e una decisa crescita qualitativa del prodotto finale. D'altro canto qui il clima favorevole e l'ottima composizione del terreno favoriscono un'olio eccellente e di qualità. La produzione è cresciuta sensibilmente anche se ancora non riesce a ricoprire i bisogni del mercato nazionale.
La Grecia è il paese con il maggior consumo di olio pro-capite al mondo - 20 Kg annui - nonché il terzo paese produttore a livello mondiale. Questo paese ha tutto ciò di cui la pianta dell'olivo ha bisogno: sole, clima mite, colline basse. L'olivicoltura è un settore economico indispensabile per la Grecia e una parte della popolazione trae sostentamento da essa. Il comparto è in continua ascesa: obiettivo dei produttori è la valorizzazione dell'olio imbottigliato e il miglioramento della qualità.
La Turchia è un paese molto vasto che comprende l'estrema parte orientale della Tracia, in Europa, e la penisola dell'Anatolia, la propaggine più occidentale del continente asiatico. Il terreno, povero e di origine calcarea, e il clima, con lunghe estati calde e il benefico influsso del mare, ne fanno un habitat perfetto per l'olivo. Oggi per sostenere il settore sono stata varata una legge per la creazione di un Consiglio Olivicolo Nazionale.
Il Marocco è famoso per la pianta dell'olivo: l'unica che connota marcatamente il paesaggio ed è fondamentale nel panorama agrario locale. La sua coltura è molto radicata a livello locale, imponendosi come una delle più importanti attività produttive e quindi come basilare fonte di reddito. Anche il Ministero per l'Agricoltura si accorto del potenziale dell'olio ed ha elaborato un piano per l'incremento della coltivazione.