Cultura/ARTICOLO

Cinema, tornano le anteprime al Verdi

Mercoledì 28 settembre alle 21 "Passannante" un film condannato all’oblio come il suo protagonista

/ Redazione
Mar 10 Dicembre, 2013
Passannante


Nell’anno delle celebrazioni del 150° dell’Unità di Italia, abbiamo riscoperto le grandi contraddizioni del processo unitario attraverso l’epopea dei cospiratori perdenti di Noi credevamo di Mario Martone. “Maledetto il paese che ha bisogno di eroi”, diceva Brecht, ma sciagurato è soprattutto quel paese in cui uomini di forti ideali rimangono sconosciuti o sono fatti passare per pazzi mostruosi distruggendone anche la memoria.

Passannante, prima regia cinematografica di Sergio Colabona, letteralmente fatto a pezzi da una distribuzione cinematografica “distratta”, u scito per poche ore in un cinema di Roma, mai presentato a Firenze, è la cronaca di un’ignominia. Nato nel 1849 a Salvia di Lucania (ribattezzata a forza “Savoia”, perché anche il paese scontasse di aver dato alla luce un mostro), Giovanni Passannante nel novembre 1878 “attentò” alla vita del re Umberto I° con uno stiletto di pochi centimetri. Ferirlo, per lui, significava essere processato in Senato, secondo lo Statuto Albertino. Là avrebbe messo sotto accusa la monarchia autoritaria dei Savoia. Invece, condannato da un tribunale sommario prima a morte e poi, dopo la grazia, all’ergastolo in una cella dove non poteva nemmeno alzarsi in piedi, sotto il livello del mare a Porto Ferraio sull’Isola d’Elba, chiuse i suoi giorni, dopo essere impazzito, nel manicomio criminale di Montelupo Fiorentino. Alla sua morte i Savoia lo fecero decapitare e ordinarono di esporne il cranio ed il cervello al Museo del Crimine di Roma. Solo 4 anni fa, dopo una veemente campagna stampa, i suoi resti sono stati “liberati” e sepolti nel cimitero del suo paese natale che ancora si chiama Savoia.

Un film emozionante, rimosso e dimenticato come il suo protagonista (quanti oggi sanno chi era Giovanni Passannante?…) da vedere per tutti quelli che ancora sanno inorridire della ferocia del potere – non solo di quello di 100 anni fa – e ne compatiscono e condannano la miseria .

Info: Teatro Verdi – Via Ghibellina – Tel. 055 -212320 – www.teatroverdionline.it

Mercoledì 12 ottobre alle 21 Al Teatro Verdi In collaborazione con il Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Marco Bellocchio Leone d’oro alla carriera alla Mostra del Cinema di Venezia, presenta agli spettatori Nel nome del padre (versione definitiva)
Biglietto per ogni singola proiezione al Teatro Verdi: 7 euro
Nei prossimi giorni il programma completo con i titoli delle altre 4 serate previste in rassegna
http://stefanostefanironin.xoom.it

Da mercoledì 28 settembre inizia la rassegna d’autunno: le serate sono 6, sempre al mercoledì…
Mercoledì 28 settembre – Mercoledì 12 ottobre – Mercoledì 19 ottobre –
Mercoledì 2 novembre – Mercoledì 9 novembre – Mercoledì 23 novembre
L’abbonamento cumulativo per le 6 proiezioni con poltrona riservata è in vendita alla
cassa del Teatro Verdi al costo di 42 euro
(orario cassa: dal lunedì al venerdì ore 10 – 13 e 16 – 19; il sabato solo 10 – 13 )
Biglietto per una singola proiezione: 7 euro

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