L’entroterra di Mongolia e Sichuan, le province di Hunan e Guizhou sono destinatarie di un progetto di cooperazione internazionale toscano: si chiama “Ad Ovest di Shangai” e si pone come iniziativa di valorizzazione del territorio e del turismo responsabile in alcune zone rurali, ai margini dei deserti della Cina centrale e occidentale. La fonte di sussistenza delle popolazioni, in questi territori, è l’agricoltura. Troppo poco, però. Così si è ampliato, negli anni, il fenomeno delle migrazioni di massa, in particolar modo di giovani madri, ragazze e donne, che hanno deciso di lasciare la loro terra di appartenenza per cercare un lavoro con miglior remunerazione nelle periferie delle metropoli.
Con l’obiettivo di sostenere i diritti delle donne, dei territori e favorire lo sviluppo del lavoro all’interno della comunità femminile, la Regione Toscana e molti soggetti locali si sono attivati con molteplici interventi . Le iniziative del progetto di cui Cospe è il capofila con la collaborazione e l’impegno di varie associazioni tra cui Asia Onlus, Arci Toscana e Oxfam, mira a rafforzare l’associazionismo delle donne, in particolare delle minoranze etniche di Miao, Tujia, Qiang e Tibetana, le aree rurali più povere della Cina centro-occidentale.
Nel concreto con un investimento di risorse di circa centomila euro si è potuto attivare una ricerca specifica che valutasse le potenzialità del mercato del lavoro locale, favorire l’accesso al credito per le imprese e sviluppare capacità di progettazione. Sul fronte turismo invece il progetto ha consentito l’ideazione di pacchetti turistici eco-sostenibili, rispettosi dei territori.
Nell’area intorno a Fenghuang, nella provincia di Hunan, è stato dato vita a un piccolo orto botanico ed a una banca dei semi, con una catalogazione di erbe e piante della Cina Centrale, con l’intento di preservare la biodiversità locale. Un’iniziativa pilota che – in futuro – potrà essere replicata anche in altri territori delle aree interessate dal progetto di cooperazione. Per dare impulso al commercio è stato poi creato il Centro di Artigianato, provvisto di attrezzature e macchinari di lavoro come macchine da cucire e un telaio per la lavorazione dei ricami. Un vero e proprio laboratorio- negozio dove da una parte si produce e dall’altra si vendono i prodotti. Ovviamente, per le donne titolari della cooperativa artigianale, sono stati predisposti corsi di formazione su gestione e amministrazione, seguito da un affiancamento e monitoraggio da parte di esperti e consulenti, nei mesi di avvio delle attività del Centro. E’ prevista infine la partecipazione a fiere locali dell’artigianato e dei prodotti agricoli per favorire promozione e commercializzazione.
Attualità /ARTICOLO
Cina, il lavoro delle donne
Un progetto a sostegno delle produzioni locali: grazie alla Toscana è stato creato un Centro per l'artigianato tutto al femminile

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