Made in Toscana/ARTICOLO

Chiudono meno aziende Ma continuano i fallimenti

L'analisi di Unioncamere. La Toscana mostra primi segnali di speranza nel primo trimestre dell'anno. Rallenta la chiusura delle imprese rispetto a quanto ne nascono. In difficoltà le imprese artigiane

/ Redazione
Lun 19 Maggio, 2014
pmi

1.400 imprese chiuse in meno. Rallenta in Toscana la cessazione di aziende rispetto a quanto ne nascono. Dunque si riduce il saldo negativo tra imprese iscritte e imprese cessate. E' il dato incoraggiante, reso pubblico da Unioncamere, che fotografa la situazione al primo trimestre del 2014 rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.

Nei primi tre mesi dell'anno hanno chiuso i battenti 9.827 imprese e 2.834 unità locali, con una forte diminuzione rispetto allo stesso periodo del 2013. 1.400 chiusure in meno, pari a una contrazione del -12,5%. Nello stesso periodo si sono iscritte ai registri delle Camere di Commercio toscane 8.623 nuove imprese (-2,0% rispetto al primo trimestre 2013) e 2.417 unità locali. Il calo delle iscrizioni è allineato con l’andamento nazionale (-2,2%), mentre per quanto riguarda le cessazioni la Toscana appare in vantaggio rispetto alla media italiana (-6,7%), evidenziando una più accentuata riduzione del fenomeno.

I numeri mettono in fila un quadro di questo tipo. La regione mostra l'avvio perlopiù di ditte individuali (nel 68% dei casi) e società di capitale (nel 20%), principalmente nel settore del commercio (2.120 nuove imprese), dell’industria (1.104), delle costruzioni (1.081), dei servizi alle imprese (1.042) e del turismo (756). Le chiusure del trimestre hanno riguardato nel 74% dei casi le ditte individuali, ed hanno interessato soprattutto le attività commerciali (2.589 imprese chiuse) e l’edilizia (1.756).

Il tasso di crescita rimane negativo, pari a -0,3%, perché il saldo fra imprese iscritte e cessate, pari a -1.204 unità. Ma è comunque migliore rispetto allo stesso periodo del 2013: -0,6% fra gennaio e marzo dello scorso anno, e più contenuto in confronto alla media nazionale (-0,4%), risultando inferiore – fra le altre regioni italiane – soltanto al dato di Lombardia, Trentino Alto Adige, Lazio e Sicilia.

Una situazione meno favorevole continua ad interessare le imprese artigiane, con un tasso di crescita negativo pari al -1,0% frutto di 2.738 iscrizioni e 3.886 cessazioni (saldo -1.148): anche in questo caso, il dato regionale è in ogni caso migliore rispetto a quello nazionale (-1,2%).

Continua a suonare il campanello d’allarme del numero d’imprese in difficoltà. Sono, infatti, 2.088 le aziende toscane entrate in scioglimento e liquidazione nei primi tre mesi del 2014 cui vanno ad aggiungersi 293 fallimenti (+16,3%) e 88 aperture di concordati fallimentari, preventivi oppure accordi di ristrutturazione debiti, in aumento del 33,3% rispetto al primo trimestre 2013.