In tempi di crisi richiedere un prestito può essere l’unica soluzione per non rinunciare a realizzare i propri progetti, siano essi un matrimonio, dei lavori di ristrutturazione o l’acquisto di mobili ed elettrodomestici. Prima di procedere alla richiesta è però necessario capire quale tipologia di finanziamento risulterebbe più in linea con le nostre esigenze. Le banche hanno iniziato infatti a proporre una serie di prodotti molti vari ed è pertanto indispensabile informarsi bene per capire quale sia il più adatto per noi. Se il risparmio è la nostra esigenza primaria, scegliere un mutuo online, da richiedere e stipulare direttamente via web, è forse l’opzione migliore. Se invece siamo pensionati o dipendenti, optare per un prestito con cessione del quinto è probabilmente la soluzione migliore, dal momento che fornire le garanzie richieste dalle banche potrebbe essere altrimenti difficile.
Qualunque sia la tipologia prescelta, la richiesta di un prestito bancario è sempre un’operazione molto complicata. Quando si mettono i prestiti più vantaggiosi a confronto di solito si presta attenzione solo ai vari tassi di interesse per cercare l’offerta che rispetti maggiormente le nostre esigenze. Una inchiesta di Altroconsumo, però, ci invita a fare attenzione non soltanto alle percentuali, ma anche alle “magagne” che mettono in pratica sempre più istituti di credito, per scongiurare così il rischio di truffe e illegalità e per essere più consapevoli dei nostri diritti.
L’indagine dell’Associazione dei consumatori Altroconsumo ha messo in luce diverse irregolarità, come mancanza di trasparenza e privacy non rispettata, non soltanto presso le banche, ma anche finanziare e uffici postali. Scoprire le magagne è stato semplice: fingersi dipendente a tempo indeterminato con mille 500 euro di stipendio mensile e sentirsi rifiutare un prestito di 10 mila euro 2 volte su 10.
La prima, grande, irregolarità è stata riscontrata già in fase preliminare. Si va in banca, si chiedono informazioni sul prestito e nel 63% dei casi non viene consegnato il modulo SECCI. Lo Standard European Consumer Credit Information è un modulo che raccoglie le informazioni essenziali del prestito, in modo tale da poter agilmente confrontare l’offerta presentata, ad esempio, da una banca con i prestiti di un altro istituto. Ricevere questo modulo è un diritto di chi chiede informazioni riguardo i prestiti e ovviamente evitare di consegnarlo significa approfittare dell’“ignoranza” del potenziale cliente.
Una volta gradita l’offerta che la banca ci propone, in fase precontrattuale ecco un’altra magagna: in molti casi sono stati richiesti dei dati reddituali e personali. E non solo. In un momento che potremmo chiamare ancora di “richiesta informazioni” può anche essere richiesta la firma per l’autorizzazione per l’accesso alle centrali di rischio. Questo significa che, senza aver firmato ancora alcun contratto con il nostro istituto di credito, questo può aprire una preistruttoria per capire se siamo debitori affidabili.
Una procedura di questo tipo non soltanto va a scoraggiare il potenziale cliente dall’andare in giro per altri operatori a chiedere informazioni, visti i tempi lunghi delle articolate procedure richieste al malcapitato, ma lo mette anche in condizione di poter risultare in futuro un cattivo pagatore a causa di tutte quelle interrogazioni alle centrali di rischio che non si traducono poi con l’effettiva richiesta di un prestito presso quello specifico istituto.
Ma ci sono anche “minacce” peggiori. Altroconsumo ha riscontrato che nel 35% dei casi gli istituti di credito concedono il finanziamento solo a patto di comprare prima una loro polizza assicurativa. Una pratica di questo tipo, illegale in quanto la banca non può obbligare a comprare la propria polizza per ottenere il prestito, può essere denunciata immediatamente all’Antitrust.
La polizza assicurativa è un pretesto, però, anche per un’altra irregolarità: per la legge italiana, in caso di polizza obbligatoria, la banca oltre a presentare la propria offerta assicurativa deve fornire al potenziale cliente i preventivi di altre due compagnie. Confrontare le diverse offerte esistenti sul mercato è un diritto del cittadino di cui spesso non si è a conoscenza e che viene tranquillamente scavalcato dagli istituti poco affidabili.