Giulio Casale “di passaggio in Toscana”. La nostra regione come fonte di ispirazione del poliedrico artista trevigiano già noto come voce rock band degli Estra. Un'occasione per fare esperienza del suo pensare, scrivere, essere artista.
IL TOUR - Fitto il calendario del tour. Domani sera, 12 luglio, Casale è in concerto a Pontedera e per inaugurare la mostra “Da Fattori a Modigliani. Grandi Maestri, grandi allievi". L'11 luglio è a Pietrasanta per un'anteprima del libro "Sullo Zero - nove altre poesie e un'inutile (e volgare) invettiva". E poi la presentazione in anteprima nazionale a Pontedera il 13 luglio. Fino alla successiva presentazione a Pisa il 14 con un reading musicale la sera stessa a Casciana Terme. Per concludersi con lo spettacolo teatrale "Da Gaber al futuro" il 15 luglio alla rassegna pecciolese "11 lune".
PARLA GIULIO CASALE - “Questo famigerato percorso poliedrico muove i primi passi quando facevo ancora parte degli Estra e venne pubblicato per la prima volta “Sullo zero”. Lì ho fatto la scoperta della magia del teatro, di un tipo di ritorno emotivo che sentivo ogni sera nella replica esatta delle stesse letture e canzoni. La scoperta che ho fatto di poter reggere il palco anche senza il frastuono della band è stato il vero inizio della mia poliedricità”.
C'è stato poi il libro sui testi di Jeff Buckley. Da una parte Gaber e Pasolini con una poetica fortemente civile, mentre in Buckley troviamo una poetica diversa. “Se la canzone fosse capace di darci anche soltanto la sintesi poetica del sentimento umano – ha detto Casale -, quello vero, con la s maiuscola e non il bieco sentimentalismo saremmo già ad altissimo livello, anche se non diventasse canzone civile”.
Giulio Casale ha scelto di non essere mainstream, di alternativo e alti. Eppure vuole arrivare a tutti, far pensare tutti. Qual è il punto di equilibrio. “E’un lavoro che su di me faccio ogni volta che mi metto a scrivere. Credo che il punto sia un grande senso di rigore: semplificare e semplificarsi finché si può, non di più. Einstein diceva 'Tutto dovrebbe essere reso il più semplice possibile, ma non più semplicemente di così'. La semplicità è doverosa. La facilità- chiude Giulio Casale -, invece, è tutta un’altra cosa”.