È partito con qualche polemica il Carnevale di Viareggio 2016. Il commissario Stefano Pozzoli ha infatti deciso di far sfilare i carri domenica 7 febbraio nonostante una mattinata dal tempo incerto. Grande la preoccupazione dei carristi viareggini timorosi di veder rovinate le opere meravigliose che hanno richiesto così tanto tempo e lavoro. In tutto in 30 mila hanno ammirato i carri sul lungomare con un incasso di 118mila euro. Tra il pubblico c'era anche Vittorio Sgarbi. Il critico protagonista di un carro, ha ricevuto il Coriandolo d'oro e sarà anche nella giuria che decreterà il vincitore.
Viareggio, capitale del Carnevale italiano è tornata a graffiare i potenti con l’irriverenza e la carica satirica che da sempre caratterizza i grandi carri allegorici in cartapesta. Hanno sfilato infatti tutti i leader politici nazionali, compreso il debutto in cartapesta del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del Ministro Maria Elena Boschi.
Il premier Matteo Renzi è stato ritratto come illusionista sulla costruzione di Jacopo Allegrucci. Novello mago Merlino è intento a fare magie circondato da gufi dalle sembianze dei leader dell’opposizione, mentre la vecchia classe politica, da Prodi a Bertinotti, è finita in un torrione medievale.
Matteo Salvini è stato raffigurato come un settecentesco pseudo nobile, leader della Lega nella costruzione di Gilbert Lebigre e Corinne Roger. In una mano tiene Marine Le Pen, nell’altra una tromba da stadio ultimo modello, alle sue spalle i ritratti sorridenti della nuova destra.
Il carrista Massimo Breschi invece ha messo tutti i capi dei partiti nazionali, da Grillo ad Alfano, da Renzi a Berlusconi a dirigere una strampalata banda musicale. Il Presidente Mattarella è stato invece ritratto insieme a Berlusconi, Salvini e Renzi mentre, vestiti da clown, cercano di salvare l’Italia. Marzia Etna invece li ha reinterpretati come “nuovi mostri”.
Le opere in cartapesta torneranno a sfilare il 14, 21, 28 febbraio (ore 15) e sabato 5 marzo (in notturna dalle ore 18,30).
Fonte della foto: Repubblica.it