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Carceri: i detenuti tossicodipendenti saranno accolti in comunità

Contro il sovraffollamento delle carceri al via in Toscana le prime misure alternative alla detenzione finanziate dalla Regione che coinvolgeranno 50-60 carcerati

/ Redazione
Mer 13 Agosto, 2014

Saranno 50-60 i detenuti toscani con diagnosi di tossico-alcoldipendenza i primi ad accedere alle nuove misure alternative al carcere, che usciranno di galera e saranno accolti nelle strutture gestite dagli enti aderenti al Ceart (Coordinamento degli Enti Ausiliari della Regione Toscana).
Un intervento straordinario a cui la Regione ha destinato un finanziamento di  un milione e mezzo di euro per il biennio 2014-2015, previsto da una delibera approvata recentemente dalla giunta su proposta dell'assessore al diritto alla salute Luigi Marroni.

Lo scorso dicembre, la Regione, il Ministero della giustizia, il Tribunale di sorveglianza di Firenze e Anci Toscana avevano siglato un protocollo tematico per il miglioramento delle condizioni di vita della popolazione detenuta: tra le varie azioni previste anche la messa in atto di misure finalizzate al recupero e al reinserimento di detenuti con problemi legati alla dipendenza da sostanze.

Alle misure alternative, riconosciute dalla competente autorità giudiziaria, potranno accedere quei detenuti a cui sia stata formulata la diagnosi di tossico-alcoldipendenza e il relativo piano terapeutico-assistenziale da parte dei Servizi per le dipendenze delle Asl toscane. Ad accogliere i detenuti, in regime residenziale, saranno le strutture gestite dagli enti aderenti al Ceart, che realizzeranno il programma terapeutico-assistenziale finalizzato al loro reinserimento.