Cultura/ARTICOLO

Capitale Europea della Cultura Siena candidata per il 2019

Rinnovare il patrimonio storico come motore per superare la crisi: questa l'idea da cui parte la proposta che verrà presentata a settembre

/ Redazione
Mar 10 Dicembre, 2013
Potrebbe essere Siena la Capitale Europea della Cultura del 2019, l’anno in cui toccherà all’Italia ospitare la manifestazione che dal 1985 anima ogni anno due città dell’Unione, a cui tocca per 12 mesi presentare un programma di eventi all’insegna del rinnovamento culturale. Un traguardo che sembra lontano ma per cui occorre lavorare da subito: il comitato senese entro il 20 settembre consegnerà il suo progetto per partecipare alla prima selezione tecnica, che ammetterà alla decisione finale solo 4 o 5 città.

“Purtroppo le città d’arte spesso sfruttano il loro grandioso passato senza aggiungere nulla, trasformandosi in parchi per turisti come è successo a Venezia – ha spiegato il professor Pier Luigi Sacco, direttore della candidatura – la nostra idea è mostrare che Siena è una città viva, che ha conservato la sua autenticità e la sua identità di comunità, proporci come laboratorio dove il patrimonio culturale fa innovazione”.

La parola d’ordine è proprio innovazione,
qualcosa di cui Siena ha decisamente bisogno visto il momento di crisi che sta vivendo: diventare Capitale della Cultura potrebbe essere un’opportunità di rilancio anche economico oltre che di immagine, con un ritorno in termini occupazionali e di indotto notevole. “Liverpool nel 2008 ha avuto una ricaduta economica stimata di 800 milioni di euro in un solo anno – continua il professor Sacco – la crisi di Siena può portare credibilità al nostro progetto perché dimostra che in questo momento la città ha preso coscienza della situazione difficile e vuole imboccare una strada nuova per tornare a crescere”.

Per avere più possibilità di vincere, la città si presenta insieme alle Terre di Siena,
che con i loro quattro siti Unesco rappresentano uno dei patrimoni storico-artistici più importanti d’Italia, e punta a coinvolgere tutti gli abitanti nel suo progetto, per risvegliare l’identità e la creatività senese. “Non ci mancano certo le infrastrutture culturali ci sono, non dobbiamo certo costruire un mega-museo come ha fatto Marsiglia quest’anno, noi abbiamo un luogo come il Santa Maria della Scala” ha concluso il professor Sacco.

Le città finaliste saranno annunciate a novembre
e se Siena rientrasse nella rosa delle prescelte avrebbe tempo fino ad agosto del 2014 per perfezionare la propria proposta, incrociare le dita e prepararsi a un 2019 indimenticabile.