Per molti stati l’uso della cannabis in ambito terapeutico può trasformarsi (e già lo sta facendo) in una vera opportunità, capace oltre che di curare in modo clinicamente ‘leggero’ una serie di disturbi anche di offrire notevoli opportunità di profitto e di contrasto alle reti di spaccio criminali. Sembra pensarla in questo modo anche Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, che ieri ha affermato che “la cannabis sta a pieno diritto tra le opportunità di cura del servizio sanitario toscano. Se funziona, noi siamo favorevoli al fatto che si usi”. Il parere è stato espresso ieri nel corso dell’incontro che si è tenuto a Palazzo Strozzi Sacrati col fitoterapeuta Fabio Firenzuoli, il matematico Francesco Epifani e la farmacista Idalba Loiacono, autori del libro “Cannabis... per tutti”. Presente tra gli altri anche con Enzo Brogi, consigliere del presidente per i diritti civili e primo firmatario della legge regionale sul tema.
“Questo atteggiamento di apertura – ha sottolineato Enrico Rossi –, la Toscana l’ha sempre avuto. Quando ero assessore al diritto alla salute, abbiamo voluto che fitoterapia, agopuntura, omeopatia – che un tempo venivano chiamate medicine alternative, oggi complementari – venissero inserite nel sistema sanitario regionale con una loro ufficialità. Oltre alla medicina codificata ci sono anche altri modi di curare, e se sono riconosciuti efficaci, è bene che stiano dentro il servizio sanitario regionale. È così anche per la cannabis”.
Enrico Rossi ha poi citato il “modello Colorado”. Ieri il presidente ha incontrato il governatore dello Stato americano, John Hickenlooper, che gli ha raccontato di aver introdotto l’uso terapeutico della cannabis, e anche di averla legalizzata. “In questo modo – ha detto Rossi – in Colorado si sono ottenuti due risultati: si è spezzato il ciclo dello spaccio, contrastando l’illegalità, e sono aumentate le entrate di 100 milioni di dollari, serviti per potenziare il welfare. Mi auguro – ha concluso Rossi – che anche da noi la strada della cannabis possa andare avanti”.