Salute/ARTICOLO

Cannabis per uso terapeuticoAll'Istituto Militare di Firenze

Arriva l'accordo tra il Ministero della Salute e quello della Difesa, il progetto sarà realizzato dall'Istituto Farmaceutico Militare di Firenze

/ Elisabetta Vagaggini
Sab 6 Settembre, 2014
Cannabis

La Regione Toscana è stata la prima in Italia ad aver approvato una legge sull'uso della cannabis a scopi terapeutici. Si  tratta della legge 18 dell'8 maggio 2012 promossa dal consigliere pd Enzo Brogi. Secondo la legge regionale ll'uso della cannabis e derivati sarebbe consentito in casi di spasticità secondaria a malattie neurologiche, in particolare sclerosi multipla, dolore cronico neuropatico, dolore oncologico, nausea e vomito da chemioterapia.

In Italia l'uso della cannabis a scopi di cura era stato autorizzato da un decreto ministeriale del 2007. Ma la difficoltà a causa dei mille paletti burocratici, da parte dei pazienti, di poter effettivamente utilizzare la cannabis per curarsi aveva spinto la Regione Toscana, su iniziativa di Brogi, a dotarsi di una legge propria che rendesse più agevole e facimente accessibile l'uso della sostanza terapeutica.

Adesso, su questo argomento, c'è un'importante novità e che riguarda la possibilità di non dipendere più dall'acquisto della pianta da produzioni autorizzate estere, ma di avvalersi della produzione e della lavorazione italiana grazie allo Stabilimento Farmaceutico Militare di Firenze.

Venerdì 6 settembre a darne notizia sono stati un articolo de La Stampa e una nota del consigliere regionale Enzo Brogi, che ha annunciato:  “E’ di oggi  la notizia che finalmente l’accordo tra il Ministero della Difesa e quello della Salute per la produzione di cannabis a uso terapeutico è stato raggiunto. E come da tempo, assieme al sen. Luigi Manconi, abbiamo proposto, verrà prodotta dallo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze. Uno stabilimento prestigioso, con alte professionalità, che avrà così una grande occasione di ulteriore sviluppo scientifico e anche occupazionale. Una buona notizia, insomma, che potrà dare il via a quella che ho definito la “filiera corta” della cannabis terapeutica, che anziché arrivare dall’estero, con tempi lunghi e costi altissimi, potrà essere coltivata e lavorata in Italia”.

“Adesso - continua la nota - restano da redigere i protocolli attuativi, che auspico arrivino nel più breve tempo possibile, e che la notizia non resti soltanto un intento su carta. Da troppo tempo, infatti, i pazienti che lamentano le difficoltà, o addirittura l’impossibilità di accesso terapeutico alla cannabis, previsto dal 2007, stanno aspettando una soluzione. E quella che si prospetta in questi giorni” – conclude Brogi – “e che vede protagonista proprio Firenze, nella Regione che per prima ha approvato una legge ad hoc, può rappresentare un punto di svolta e una boccata d’ossigeno per tanti malati” .  

Per quanto riguarda la coltivazione della cannabis, ancora  le notizie non sono esaustive. Una delle possibilità al vaglio,  fanno sapere dall'ufficio stampa di Brogi, è che lo stabilimento fiorentino possa utilizzare il frutto di una coltivazione esistente a Rovigo di proprietà del Ministero dell'Agricoltura, finora utilizzata solo a scopi di ricerca.