E' Fabrizio Filippi il nuovo presidente di Coldiretti Toscana, eletto all'unaminità nel corso dell'assemblea che si è tenuta oggi a Firenze.
Filippi assume dunque la guida dell'organizzazione composta da 40.000 imprese agricole associate, 9 federazioni provinciali ed interprovinciali, 50 uffici di zona; sportelli sull’intero territorio regionale con 250 operatori; il patronato Epaca patrocina circa 45.000 pratiche annue ed il CAF assiste oltre 50 mila imprese e cittadini per pratiche fiscali; l’agenzia formativa svolge attività per oltre 6000 utenti all’anno; la rete di Mercati settimanali di Campagna Amica ha ormai raggiunto quota 70 ed oltre 1000 fattorie e agriturismi associati. A ciò si aggiungono società di scopo come Agrozotecnica Toscana, CreditagrItalia e Coldiretti Impresa Pesca.
Il neopresidente - a margine della sua elezione - ha ribadito l'importenza di portare avanti progetti come 'Campagna Amica'. “Abbiamo creato l’opportunità di una rete organizzata, con regole, trasparenza e veridicità; abbiamo stimolato la creazione di imprese, l’occupazione e come diretta conseguenza cambiato l’immagine della professione di agricoltore. Campagna Amica ha rappresentato anche il grimaldello per forzare le resistenze di un’industria che ha realizzato con noi l’accorciamento e la distintività di filiere che interessano le commodities, a partire da quelle del grano e della carne”.
Filippi ha poi ribadito le priorità del suo mandato: “danni da predatori ed ungulati e burocrazia". "Dobbiamo riportare in equilibrio la presenza della fauna selvatica che oggi è l’artefice della perdita di competitività delle aziende e di milioni di euro di danni ogni anno il cui risarcimento è infinitesimale rispetto a quello che subiscono - ha aggiunto. Cinghiali, caprioli, nutrie e lupi scoraggiano l’attività agricola ed indeboliscono la presenza delle aziende soprattutto nelle zone più svantaggiate dove fare agricoltura è ancora più complicato. Ecco – spiega – dobbiamo avere il coraggio di invertire la tendenza e rendere la compatibilità sostenibile per entrambi. Oggi non è così: oggi i cinghiali sono una calamità”.
L’altro grande tema lamentato a più riprese è quello del rapporto con gli enti locali: “vivono a velocità diverse ma gli obiettivi sono, o dovrebbero essere, gli stessi: creare lavoro, investimenti, migliorare la manutenzione del territorio, favorire il turismo e così via. Il peso della burocrazia uccide l’agricoltura e questa è un’altra leva che va a discapito della competitività”.
Tra i punti fermi del mandato le battaglie per la trasparenza e la tracciabilità: “grazie a Coldiretti oggi molti prodotti agroalimentari hanno una tracciabilità in etichetta che garantisce la nostra filiera e le nostre imprese agricole. Noi vogliamo la trasparenza per tutti i prodotti che finiscono sulle nostre tavole a tutela e difesa del nostro Made in Italy”.
Eletto - infine - anche il consiglio direttivo della principale organizzazione agricola formato da Lidia Castellucci ed Enrico Lelli di Arezzo, Roberto Nocentini di Firenze, Andrea Landini di Prato, Simone Ferri Graziani e Guido Allori di Livorno, Andrea Elmi ed Elena Giannini di Lucca, Francesca Ferrari e Gianni Lorenzo di Massa Carrara, Tiziano Busti di Pisa, Fabrizio Tesi e Paolo Giorgi di Pistoia ai quali si aggiungono Francesca Lombardi per Giovani Impresa, Monica Merotto per Donne Impresa e Sergio Ballini per i Coldiretti Pensionati.
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Noi abbiamo intervistato Fabrizio Filippi qualche anno fa, nella veste di presidente del Consorzio dell'Olio Extraverine di Oliva Toscano IGP, quando abbiamo realizzato una video-inchiesta sull'olio, che vi riproniamo.