In seguito alle calamità naturali succedutesi lo scorso anno e agli stanziamenti previsti per la ricostruzione, sempre più gravosi per le casse dello Stato, è inevitabile che si ritorni a parlare di assicurazioni obbligatorie. Pare infatti, che i cittadini delle aree a rischio idrogeologico e sismico saranno presto costretti a sottoscrivere polizze per la copertura dei loro immobili di proprietà. Fortunatamente, se questo dovesse avvenire, il consumatore ha, ad oggi, la possibilità di mettere le assicurazioni presenti sul mercato a confronto direttamente in rete per individuare la più conveniente e non spendere una fortuna.
I territori colpiti dalle alluvioni del 2012 stanno per ricevere, d’altronde, 250 milioni di euro per la ricostruzione, come previsto dal decreto contenuto nella Legge di Stabilità 2013 firmato dal Presidente del Consiglio Mario Monti. Alla Toscana, una delle regioni più danneggiate dalle calamità naturali, spettano 110 milioni di euro. Ed è proprio per evitare in futuro l’erogazione di finanziamenti così corposi che si è tornato a parlare di assicurazioni obbligatorie per le aree a rischio.
Per l'esattezza, il risarcimento danni per la Toscana ammonterà a 110,9 milioni di euro, ai quali si aggiungeranno altre somme – scaglionate dal 2013 al 2015 – per eventi analoghi verificatisi tra dicembre 2009 e gennaio 2010. L'importo complessivo del secondo stanziamento è di 105 milioni di euro, ma non è ancora pronto il decreto che ne definirà la ripartizione.
Una parte del denaro erogato potrà essere distribuito anche alla ricostruzione per privati e imprese, e saranno i Presidenti delle Regioni interessate ad occuparsene. È probabile, però, che si arrivi prima almeno a una bozza di legge che obblighi aziende e cittadini a stipulare una polizza per i danni da calamità naturali, per alleggerire lo Stato dagli oneri per la ricostruzione.
La proposta era già stata avanzata dal Ministro dell'Ambiente Corrado Clini, non senza polemiche, ma data l'incertezza politica è difficile che un'eventuale iniziativa legislativa nasca in Parlamento, o addirittura dall'attuale Governo, in carica solo per gli affari correnti. La diatriba non è di semplice soluzione: è giusto o no che lo Stato deleghi ai cittadini il compito di difendersi dai danni provocati dal dissesto idrogeologico o dai terremoti, dopo aver consentito per anni – con politiche urbanistiche sconsiderate e vari condoni – che si costruisse in zone pericolose e senza i requisiti antisismici?
Intanto, le comunità flagellate dal sisma o dal maltempo otterranno i fondi necessari (forse non sufficienti, però) per ripartire. Oltre alla Toscana, l'Umbria riceverà 46,4 milioni, il Veneto 42,5, la Liguria 11,5, le Marche 10,7, il Lazio 10,4, l'Emilia Romagna 8,8, la Puglia 1 milione e la Provincia Autonoma di Bolzano 800 mila euro. Per l'assicurazione obbligatoria c'è tempo. Almeno fino alla prossima catastrofe.