Basta poco per trasformare lo spazio del dolore in spazio di possibile benessere emotivo: un vaso di fiori, una lampada, una foto, una tenda o un copriletto colorato, piccoli accorgimenti che aiutano a migliorare l'atmosfera e far ritrovare anche in ospedale un po' del calore domestico. Da queste premesse nasce il progetto "BeHome", messo a punto per armonizzare e umanizzare gli spazi delle strutture ospedaliere, che sarà presentato domani al convegno "Abitare la cura", che si tiene a Firenze, nell'Auditorium di Sant'Apollonia, organizzato da Regione Toscana e Formas, il Laboratorio regionale per la formazione sanitaria.
"BeHome" nasce dall'esperienza personale di Lilli Bacci (socio educatrice, antropologa sociale, art director e stylist), che l'ha redatto dopo il ricovero di un familiare in diverse strutture ospedaliere. "Frequentando, come tutti, gli ospedali - osserva Lilli Bacci - ho notato come, proprio quando il corpo è fragile e bisognoso, tutto ciò che ci fa sentire bene e a nostro agio dentro lo spazio della casa venga totalmente dimenticato. La vita dei pazienti è determinata dalle logiche dettate dalla terapia e gli spazi sono sgombri, freddi, a volte abbandonati e comunque organizzati soprattutto in funzione delle attività di lavoro del personale medico".
Sul concetto di "architettura terapeutica" interverrà al convegno anche Romano Del Nord, architetto toscano, uno dei massimi esperti, a livello nazionale e internazionale, di progettazione per l'umanizzazione delle strutture ospedaliere.
Salute/ARTICOLO
BeHome: l’ospedale diventa accogliente
Presentato a Firenze il progetto per portare il calore domestico negli ambienti ospedalieri

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