Un cane che si morde la coda. Così potremmo definire in parole semplici la situazione economica della Toscana che risente, come tutte le altre regioni, del quadro più complesso di crisi nazionale ed internazionale. Una situazione che vede – secondo quanto emerso rapporto congiunturale della Banca d’Italia presentato oggi a Firenze, alcuni settori in chiara difficoltà (costruzioni e commercio), altri invece in ripresa (export e turismo). Il vero nodo della questione, quello che desta maggiori preoccupazioni è legato al rallentamento dell’offerta di credito in Toscana.
Secondo il rapporto infatti i prestiti alle imprese a giugno erano in crescita del 3,2%, ma le indicazioni parlano di un indebolimento a luglio e agosto. Sostanzialmente, ciò che si teme è innanzitutto che si riducano ancora gli investimenti nel 2012. "La domanda è debole perché il ciclo è debole – ha affermato stamani il direttore della sede regionale di Bankitalia, Agostino Ardissone - mentre dal lato dell'offerta le banche sono molto attente a definire le condizioni dei prestiti, per cui i tassi interesse nei confronti dei richiedenti a maggior rischio sono saliti". Lo stesso Ardissone ha ricordato poi che – nonostante l’inasprimento della crisi, Bankitalia non vede allarme per le banche toscane: "Per le grandi la direzione centrale della Banca d'Italia ritiene che il sistema bancario italiano sia uscito molto meglio di altri dalla crisi, e che gli istituti abbiano dotazioni patrimoniali adeguate. Per il credito locale, non ci sono situazioni di particolare difficoltà".
Intanto però è peggiorata la qualità del credito: la quota di prestiti alle imprese entrati in sofferenza è stata pari nel primo semestre al 4,2%, valore triplo rispetto a quello precedente la crisi. In particolare, il deterioramento ha interessato il comparto edile, che accusa anche un -2,5% nei prestiti. I depositi bancari di famiglie e imprese si sono ulteriormente contratti (-1,3 per cento). Per quanto riguarda le famiglie, si sono ridotti i nuovi mutui per l'acquisto di abitazioni, stipulati per quattro quinti a tasso variabile, mentre il credito al consumo è lievemente cresciuto.
E per chi cerca una “ricetta” per far ripartire il sistema economico ecco qualche indicazione. “Per migliorare il clima di fiducia fra cittadini e consumatori servono decisioni a livello politico-istituzionale che "potrebbero dare un contributo in quella direzione – ha ribadito Agostino Ardissone, spiegando che - Il clima di fiducia fra i cittadini è particolarmente rilevante nelle loro decisioni di spesa: chi ha disponibilità, se c'é incertezza, le rinvia nel tempo".
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Bankitalia fotografa la crisi La Toscana tra luci ed ombre
In ripresa turismo ed export, in difficoltà il settore costruzioni. Mutui in calo per le famiglie mentre scende anche la richiesta di credito delle imprese. Niente allarme per le banche toscane

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