Arriva la banda ultralarga, anche nelle frazioni meno abitate dove con la sola logica di mercato non sarebbe mai giunta. Arriva grazie all'aiuto di Regione e Ministero per lo sviluppo economico e così, da qui al 2020, ovunque in Toscana si potrà navigare in Internet a più di 30 megabit al secondo, fino a 100 mbs al secondo. Una piano in quattro fasi, di cui beneficeranno alla fine 784 mila toscani e 364 mila tra case, uffici, aziende ed abitazioni, pari a circa il 70 per cento di tutti gli immobili presenti.
Ad oggi solo il 5,2 per cento delle unità immobiliari di tutti i 276 comuni toscani sono raggiunte dall'alta velocità. Il passo in avanti, in meno di quattro anni, è dunque importante. Nell'Empolese Valdelsa i primi a partire, già inseriti nella fase uno con i cantieri che si apriranno entro l'estate, sono i comuni di Vinci e Certaldo. A seguire tutti gli altri. Si parte dalle zone con più alta densità di imprese industriali rispetto alla popolazione e dalle zone rurali con la più alta densità di aziende agricole.
L'intervento è capillare, più che con la banda larga e la fibra arriverà vicinissima alle abitazioni; ma i disagi dovuti ai lavori saranno limitati perché si cercherà quanto più possibile, ancor più che in passato, di riutilizzare infrastrutture già esistenti, ovvero cavidotti e canaline che già si trovano sottoterra.
Sono 73 in tutto i comuni toscani interessati dalla fase uno del primo bando nazionale per le aree a fallimento di mercato. La Toscana era comunque già partita nel 2015 con un intervento su altri dodici comuni. Infratel ha già aggiudicato il lotto di gara a Open Fiber, che sarà il soggetto incaricato di effettuare i lavori e la rete rimarrà pubblica. Complessivamente in Toscana saranno investiti 228 milioni di euro attraverso il fondo nazionale Fsc (Fondo di sviluppo e Coesione) e i fondi europei a disposizione delle Regioni (Fser e Feasr): circa 95 milioni direttamente dalla Regione, gli altri 133 milioni dallo Stato.
I primi dieci cantieri si apriranno tra luglio a settembre, con due mesi di tempo prima per aprire e chiudere la conferenza di servizi e rilasciare i permessi. Ma entro tre anni tutti i comuni toscani saranno interessati.
[it_video]