Cultura/ARTICOLO

Bach e il Maggio Musicale Fiorentino

Una passione tenace dal 1928

/ Redazione
Mar 10 Dicembre, 2013
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Il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino ha avuto, sin dalle sue origini, un legame solido e tenace con la musica di Bach, che risale proprio a Vittorio Gui, fondatore dell’Orchestra del Maggio nel 1928 e autore di trascrizioni, com’era nell’uso del tempo, di pagine strumentali bachiane per orchestra, che presentò fin dai primi concerti della sua “orchestra”. Per tutta la vita Vittorio Gui ha inserito pagine orchestrali e Cantate bachiane nei suoi programmi fiorentini e così anche i Sovrintendenti e i Direttori artistici che si sono susseguiti. Sarebbe dunque impossibile ripercorrere l’immenso catalogo delle composizioni bachiane presentate al Maggio: mi limiterò dunque a ricordare solo alcuni momenti salienti. Nel campo della musica strumentale, spiccano nomi di direttori celebri e mi piace segnalare oltre a Riccardo Muti e Zubin Mehta, protagonisti di memorabili incursioni bachiane, un travolgente Terzo Concerto Brandeburghese diretto da Karajan con i Berliner nel Maggio 1967.

Fra le grandi composizioni sinfonico-corali, ricorderò La Passione secondo Matteo, diretta da Furtwängler nel 1939, da Harnoncourt nel 1985 e da Peter Schreier nel 1996, la Messa in Si minore, che ha avuto protagonisti Carlo Maria Giulini nell’85 e Ivor Bolton nel 2000 e l’immenso Oratorio di Natale con sul podio del Maggio ancora Schreier (2007) e Riccardo Chailly (2009). Inoltre bachiani illustri come Karl Richter e il Collegium Aureum, Mstislav Rostropovich e Yo-Yo-Ma per l’integrale delle Suites per violoncello, Nathan Milstein e Menuhin per le Sonate e Partite per violino, fino ad András Schiff, interprete delle Variazioni Goldberg nel 1985. Mi piace ricordare il “Ciclo Bach/900” che vide impegnati nel 2000 l’Orchestra, il Coro e i Solisti del Maggio in numerosi concerti in cui brani bachiani si alternavano a quelli di musicisti del ‘900 che a Bach si erano ispirati. Una caratteristica tipica del Maggio, infatti, è quella di coniugare tradizione e contemporaneità.

Infine, non potevamo non battezzare il Nuovo Teatro dell’Opera di Firenze, quella che presto speriamo possa diventare la nostra nuova casa, con la grande musica di Bach; ed ecco quindi András Schiff, di nuovo interprete delle Variazioni Goldberg in uno dei concerti inaugurali del Nuovo Teatro, omaggio al grande Kantor. Nel solco di questa nobile tradizione bachiana a Firenze, sono felice di inaugurare il World Bach-Fest nel nostro Teatro e con la nostra Orchestra: a tutti coloro che hanno reso possibile questo importante evento vada il mio grazie e il mio augurio e quello di tutto il Maggio Musicale Fiorentino.

Francesca Colombo
Sovrintendente del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino

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