Partirà in autunno il piano di comunicazione della Regione Toscana per contrastare il diffondersi del gioco d'azzardo patologico. L'Osservatorio regionale su questa forma di dipendenza, presieduto da Serena Spinelli (presidente del gruppo Articolo 1-Mdp), ha affrontato proprio questo tema perché si tratta di un'iniziatva «molto attesa dagli operatori, prima del varo definitivo da parte della Giunta regionale». Uno strumento importante, che si affiancherà al piano di formazione obbligatoria per i gestori dei centri di scommesse e di spazi per il gioco con vincita in denaro.
Le linee guida del provvedimento, previsto dalle modifiche alla legge regionale approvate a gennaio dal Consiglio, «hanno animato la discussione fra gli operatori». Obiettivo è prevenire e ridurre il gioco d'azzardo patologico, riconoscendone i fattori di rischio e attivando la rete territoriale di sostegno. «Un obiettivo - dice Spinelli - che si può raggiungere solo se si riescono a creare le giuste relazioni comunicative con il giocatore d'azzardo a rischio e si riescono a coinvolgere i servizi sociali».
E intanto la Regione Toscana vara il piano di contrasto al gioco d'azzardo, con le modifiche e le integrazioni necessarie per avere l'ok del Ministero. E conferma inoltre il finanziamento di oltre tre milioni (3.158.995 euro) assegnato alla Toscana dal Ministero per la realizzazione delle azioni previste dal Piano. Tutto questo è contenuto in una delibera portata in giunta dall'assessore al diritto alla salute e al sociale Stefania Saccardi e approvata nel corso della seduta del 9 luglio.
«In Toscana siamo da tempo impegnati in azioni di contrasto a tutti i tipi di dipendenza» spiega l'assessore Saccardi. «Quella dal gioco d'azzardo sta diventando sempre più preoccupante, perché coinvolge un numero crescente di persone di tutte le età, che si lasciano tentare dal gioco, fino a far diventare questa passione una vera patologia. Con questo piano abbiamo voluto mettere in campo azioni e iniziative a vari livelli (informazione, prevenzione, formazione, ricerca, monitoraggio), molte rivlte ai giovani, per contrastare in maniera sempre più decisa ed efficace il gioco d'azzardo patologico».
Il Piano, che in realtà era stato approvato dalla giunta esattamente un anno fa, con una delibera del 10 luglio 2017, ha avuto poi un percorso accidentato, come del resto i Piani varati da tutte le altre Regioni. Infatti, in seguito a un ricorso del Codacons, il Tar del Lazio aveva annullato gli atti di approvazione di tutti i Piani regionali disposti dal Ministero, e reso momentaneamente indisponibili le somme assegnate alle Regioni. In attuazione della sentenza del Tar del Lazio, il Ministero ha riavviato la procedura di approvazione di tutti i Piani regionali, che sono stati integralmente sottoposti a nuova valutazione da parte dell'Osservatorio nazionale per il contrasto della diffusione del gioco d'azzardo. In quella sede il Piano della Toscana ha avuto valutazione positiva, con osservazioni relative alle procedure di selezione dei soggetti del privato sociale individuati come titolari di alcune azioni previste dal Piano stesso.
Il Ministero ha chiesto quindi alla Toscana di rimodulare il Piano, tenendo conto delle indicazioni dell'Osservatorio. La rimodulazione eseguita dalla Toscana ha riguardato: l'affidamento delle azioni di prevenzione di carattere regionale, precedentemente affidate a soggetti del privato sociale, ad Anci Toscana, che farà quindi la selezione e individuazione degli enti del terzo settore idonei ad attuare le azioni progettuali di prevenzione; l'estrapolazione dal Piano delle azioni sperimentali di cura e riabilitazione nelle strutture residenziali e semiresidenziali, in quanto interventi contenuti nei Lea (Livelli essenziali di assistenza), e quindi finanziabili con risorse del Fondo sanitario indistinto.
Cosa prevede il Piano varato dalla giunta? Con le risorse di 3.158.995 euro assegnate dal Ministero della salute, la scelta strategica della Regione è stata quella di investire prevalentemente sul versante della prevenzione, scelta condivisa all'unanimità anche dall'Osservatorio regionale sul fenomeno della dipendenza da gioco, dalle Asl, dall'Anci Toscana, dalle Società della Salute e dalle Zone Distretto, dal Coordinamento regionale sul Gioco d'azzardo patologico e dalle Associazioni regionali del terzo settore maggiormente rappresentative e con comprovata esperienza nella tematica GAP (Gioco d'azzardo patologico). Il fondo è stato quindi ripartito così: 2.158.995 euro per azioni di interesse regionale e un milione di euro per azioni di interesse locale/territoriale.
Secondo i dati sull'utenza con disturbo da gioco d'azzardo trattata dai servizi per le dipendenze delle Asl toscane, dal 2012 - anno in cui è stato introdotto nella cartella informatizzata "Dipendenze il gioco d'azzardo" - al 2017 si registra un incremento del 44% dei pazienti trattati dai servizi. L'utenza con disturbo da gioco d'azzardo rappresenta circa il 10% del totale dei pazienti trattati dai servizi (tossicodipendenti e alcoldipendenti). Il 2017 ha avuto un incremento di 101 pazienti rispetto al 2016, segno che il trend è in aumento. Il numero totale dei pazienti nell'anno 2017 è di 1.465, di cui 439 nuovi utenti (287 donne, 1.178 maschi). La fascia di età rappresentata maggiormente nei servizi è quella dai 50 ai 59 anni, pari al 28% dell'utenza. Si rilevano anche 7 pazienti al di sotto dei 20 anni, mentre il 21% dei pazienti ha un'età superiore ai 60 anni.