Attualità/ARTICOLO

AV, la concorrenza di Italo: guadagni "a treno fermo"

La Ntv ha già prodotto utili. Ma la vera sfida è adesso

/ Stefano Prizio
Mar 10 Dicembre, 2013
italo
Gli effetti della concorrenza si dovrebbero vedere presto in Italia, almeno in tema di trasporto ferroviario, infatti la presenza dei due competitori sul mercato, Trenitalia e la nuova Ntv di Montezemolo, Della Valle e Punzo, potrà garantire una virtuosa rincorsa al prezzo più conveniente ed al servizio migliore. All'inizio dell'avventura di Italo, il treno di Ntv si chiama così anche se in verità è un'azienda francese ad aver ricevuto le commesse per produrlo, le associazioni dei consumatori concordano che si possa fare ancora molto per alimentare la concorrenza.

ASSOCONSUMATORI: Le associazioni dei consumatori non l'hanno mandata a dire ai responsabili di Ntv: "I prezzi dei biglietti trai due competitori sono troppo simili - affermano tra le altre Unione Nazionale Consumatori, Codacons e Adoc - per questo diciamo che Ntv parte con il piede sbagliato". Dai primi rilevamenti il risparmio garantito dalla nuova compagnia rispetto all'ex monopolista Trenitalia è mediamente soltanto del 3%. Le associazioni a tutela dei diritti dei consumatori paventano - come pur accade talvolta in alcuni settori - la formazione di un "cartello" a danno degli acquirenti del servizio. "Se il buongiorno si vede dal mattino - continuano le associazioni - la tanto attesa concorrenza in favore degli utenti del trasporto ferroviario sembra essere ancora lontana. Vigileremo sui prezzi e sulla qualità dei servizi forniti da Ntv".

NTV E' GIA' UN GRANDE AFFARE: Ntv dal 2008 al 2010 a causa dei costi di investimento ovviamente non ripagati dalla produzione visto che i suoi treni ancora non viaggiavano, ha perso 39,5 milioni di euro, ma per i suoi azionisti l'operazione è stata comunque un buon affare. I tre imprenditori fondatori di Ntv, Montezemolo, Della Valle e Punzo, nel 2006 hanno chiesto al Ministero dei Trasporti la licenza per avviare la loro attività. Poi hanno fatto entrare alcuni altri soci nella loro iniziativa imprenditoriale. Intesa Sanpaolo, allora presieduta da Corrado Passera (attualmente ministro dello sviluppo economico del governo Monti), ha acquistato il 20% delle azioni di Ntv pagando un corrispettivo di 60 milioni di euro. Anche le ferrovie francesi, il gruppo pubblico SNCF, hanno acquistato il 20% delle quote Ntv, pagandolo ancora di più, 84 milioni di euro. Grazie a queste cessioni di quote la MDP holding di proprietà di Montezemolo, Della Valle e Punzo, ha ridotto le proprie partecipazioni fino all'attuale 33% circa del pacchetto azionario. Ma ha incamerato profitti per 25 milioni di euro, dei guadagni a "treno fermo" che non dispiaceranno ai tre promotori della geniale iniziativa. Non solo, la Ntv ha visto incrementare il proprio valore complessivo, lo illustra bene il bilancio dei soci francesi di SNCF che stima la Nuovo Trasporto Viaggiatori per un valore di 375 milioni di euro (la quota dei tre ideatori italiani di Ntv varrebbe quindi circa 120 milioni di euro, una cifra ben diversa da pochi milioni impegnati alcuni anni fa per costituire la società). Adesso che i treni Italo sono finalmente partiti sulle tratte dell'Alta velocità, le uniche che sembrano interessare veramente sia a Trenitalia che a Ntv, la società dovrebbe cominciare anche a produrre utili… a treno partito.