Buone notizie per le 29.393 imprese artigiane della provincia di Firenze che secondo i dati diffusi dall’Ufficio di Statistica della Camera di Commercio di Firenze sono in crescita (+120 unita a fine giugno rispetto al trimestre precedente), con il miglior saldo trimestrale registrato dal 2014 (+126, visto che da aprile a giugno si sono iscritte in Camera di Commercio 549 imprese e se ne sono cancellate 423) e sempre più consolidate (+ 3,9% per le società a responsabilità limitata a giugno 2017 rispetto a giugno 2016).
“Dati incoraggianti da cui ripartire che dimostrano ancora una volta come l’artigianato caratterizzi il nostro territorio e costituisca un asse portante dell’economia locale. Non a caso sono occupate in queste imprese, tra familiari e dipendenti, in proporzioni di pressoché 50 e 50%, 71.469 persone” ha commentato Alessandro Vittorio Sorani, presidente di Confartigianato Imprese Firenze.
Quanto ai diversi comparti, performance positive per il trasporto passeggeri (+8%, a giugno, su base annua, imputabile prevalentemente al rilascio di nuove licenze all’attività di taxi da parte di alcune amministrazioni locali), per i servizi alle imprese (+2,7% su base annua) e per i servizi alle persone (+1%). Segno meno, invece, per trasporto merci e magazzinaggio (-3,3%), riparazioni di beni per uso personale (-2,4%), costruzioni (-1,9%), manifatturiero (-1,4%), riparazioni auto (-0,4%).
“Per le costruzioni si tratta di un nuovo riacutizzarsi delle difficoltà rispetto ai dodici mesi prima e, per il manifatturiero, del perdurare di una situazione di difficoltà in cui si fanno sentire soprattutto le prestazioni negative di pelletteria (-0,9%), metallurgia (-1,8%), abbigliamento (-1,1%), legname (-2,2%) e altre industrie (-2,9%)” spiega Jacopo Ferretti, segretario generale dell’associazione. “Un comparto cui bisogna prestare attenzioni maggiori, attraverso politiche economiche dedicate che invertano il segno negativo, visto che l’occupazione artigiana è prevalentemente concentrata proprio nel manifatturiero (al 46,5%, seguono le costruzioni con il 26,1% degli occupati e servizi col 25%)”.
Bene l’imprenditoria femminile (il 17,9% delle imprese artigiane fiorentine è costituito da imprese femminili) e meglio quella straniera (25%, percentuale decisamente superiore alle medie Toscana e Italiana).
“Dati - spiega Sorani – naturalmente collegati al costante aumento degli stranieri residenti a Firenze, nella città metropolitana e in Toscana, con un’incidenza sulla popolazione nel 2016 rispettivamente del 15,6% (Firenze), 12,7% (città metropolitana), 10,6% (regione), tutte maggiori di quella nazionale ferma all’8,3%. Ma dati, soprattutto, che confermano il ruolo culturale svolto da sempre dall’artigianato che, da strumento di tutela della tradizione, diventa veicolo d’integrazione, offrendo un futuro concreto e legale a molte persone provenienti da paesi, al momento, svantaggiati. Meno brillante invece l’imprenditoria giovanile (9,4% vs 9,7% della media toscana e 10% di quella italiana).
Territorialmente, è l’area urbana fiorentina a fare la parte del leone concentrando il 59,6% di tutte le imprese artigiane esistenti (17.523), seguita dagli 11 comuni dell’Empolese Valdesa con il 18,3%, dal Mugello-Val di Sieve con l’11,2%, dal Chianti col 6,2% e dal Valdarno Superiore con il 4,7%.