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Artigianato: 2009 negativo

Colpite soprattutto manifattura, moda, edilizia: stabile ma non positiva la previsione per il 2010

/ Redazione
Mar 10 Dicembre, 2013
Con una flessione del 15,4% del fatturato e un saldo negativo del 2,7% negli occupati, il 2009 passa alla storia come annus horribilis dell’artigianato toscano: quello in cui per la prima volta le imprese sono scese dello 0,5% (-584 unità).
Non sono andate meglio le microimprese con meno di 10 persone, che lasciano sul terreno il 10% di fatturato e il 2,5% degli assunti.
Questo il quadro emerso dall’indagine dell’Osservatorio Toscano sull’Artigianato, realizzata da Unioncamere Toscana in collaborazione con Regione, CNA e Irpet e presentata questa mattina a Firenze.

Le previsioni per il primo semestre 2010 segnalano un trend stabile ma non positvo, con punte critiche soprattutto nell’occupazione, che è stata sostenuta da misure pubbliche come la cassa integrazione in deroga della Regione.
“È necessario portare avanti tutti gli interventi per dare ossigeno alla piccola impresa, tra cui spiccano quelli finalizzati all’accesso al credito – spiega Roberto Nardi, delegato Unioncamere per l’artigianato – il sistema camerale ha stanziato per il 2010 oltre 10 milioni di contributi a fondi garanzia dei Consorzi Fidi”.

I più colpiti dalla crisi sono il manifatturiero (-18,5% di fatturato) e il sistema moda che dalla pelletteria alle calzature registra un calo del 22,7%.
Dopo un biennio di espansione, si arresta anche l’edilizia (-14) mentre a livello territoriale le province della costa come Livorno e Grosseto reggono l’urto a scapito di un calo del 21,5% del giro d’affari dei distretti manifatturieri toscani.
Saldo positivo solo per l’abbigliamento a Prato, che registra una crescita dell’8,6% del numero delle aziende, grazie soprattutto agli imprenditori di origine cinese.
“Le micro e piccole imprese devono essere centrali nelle politiche della prossima legislatura regionale – sottolinea il presidente di CNA Toscana Valter Tamburini – per questo “Impresa Toscana”, che riunisce Confartigianato, CNA, Confcommercio e Confesercenti presenteranno un decalogo ai candidati alle elezioni regionali”.