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Arpat per le grandi opere: il nodo dell'alta velocità

Effettuati, presso l’area degli ex Macelli e per i lavori di adeguamento dell’alveo del torrente Mugnone, sopralluoghi e campionamenti per il controllo delle terre e rocce di scavo e per la gestione dei rifiuti

/ Redazione
Mar 10 Dicembre, 2013
Da oltre 10 anni ARPAT svolge attività collegate alla realizzazione di grandi opere sul territorio toscano. L’Agenzia interviene secondo due modalità distinte:
- di controllo e vigilanza del rispetto della normativa ambientale: si concentra sulla verifica del rispetto delle normative e delle autorizzazioni ambientali in tema di acque, rifiuti, emissioni in atmosfera, rumore, ecc. Vengono svolte ispezioni, prelievo campioni, analisi e misure.
- di supporto tecnico agli appositi organismi (Osservatori ambientali, OA), previsti per la verifica dell’ottemperanza alle prescrizioni contenute negli atti finali delle procedure di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) e di quelle autorizzative. Quest’ultimo ruolo dell’Agenzia è regolato da specifici accordi e convenzioni.

Come per tutti i progetti sottoposti a VIA, l'onere del monitoraggio è a carico del proponente, che deve provvedere alla sua progettazione ed esecuzione. Compito degli Osservatori ambientali è assicurarsi che il monitoraggio sia progettato ed eseguito correttamente, con ARPAT in qualità di supporto tecnico.
In questa veste l’Agenzia esegue la verifica dell’analisi dello stato delle principali matrici ambientali e della loro evoluzione, attraverso l’istruttoria della documentazione tecnica fornita dagli stessi OA, la verifica degli esiti dei monitoraggio eseguito dal proponente e la individuazione di eventuali ulteriori impatti.
L’esperienza sulle grandi opere ha favorito lo sviluppo di azioni preventive e di controllo delle fasi della cantierizzazione: per il Nodo di Firenze sono stati predisposti documenti specifici come le "Disposizioni speciali per le imprese", che sono andati a costituire elementi qualificanti dei dispositivi d'appalto. Per la stazione appaltante (RFI), infatti, è possibile agire sull'appaltatore anche qualora – ed è il caso più frequente - non vi siano specifici riferimenti normativi.
E’ stato poi definito il Piano Ambientale della Cantierizzazione, che entra nel merito della cantierizzazione stessa, del monitoraggio delle lavorazioni e delle mitigazioni da adottare, con tempi e fasi definite.

Osservatorio ambientale http://osservatorioambientale.nododifirenze.it

Lo stato attuale del Nodo di Firenze
Stazione vecchi macelli: sono in corso le opere propedeutiche alla cantierizzazione vera e propria.
Campo di Marte: sono già cantierizzati e iniziati i lavori per la realizzazione del pozzo di ingresso della talpa.
Come opera ARPAT
Le due attività agenziali sulle grandi opere - vigilanza, controllo e supporto tecnico - seppur facenti capo a strutture operative distinte per ruoli e funzioni e con specifico personale dedicato, operano in continuo scambio di informazioni, in modo da rendere più efficace l’azione dell’Agenzia. L’Attività per l’Area fiorentina viene espletata dalle seguenti tre strutture in maniera coordinata ed integrata:
-Il Servizio sub provinciale Firenze sud-est effettua il controllo connesso alla gestione delle terre e rocce da scavo, rifiuti, scarichi, polveri ecc.. e collabora con l’Area VIA VAS GIM relativamente al proprio ambito di competenza;
- Il Dipartimento provinciale di Firenze effettua il controllo dell’inquinamento acustico e vibrazioni delle infrastrutture di trasporto, compreso i cantieri, e fornisce contributi istruttori all’Area VIA VAS GIM relativamente ai seguenti ambiti: ambiente idrico superficiale, ambiente idrico sotterraneo, rumore e vibrazioni, atmosfera;
- L'Area VIA-VAS GIM della Direzione Tecnica, insieme ad ISPRA (l’agenzia nazionale per la protezione ambientale), ha il compito di fornire supporto all’Osservatorio Ambientale, a cui è demandata la verifica dell’ottemperanza delle prescrizioni impartite dalle Autorità durante l’iter autorizzativo (compresa VIA). Tale attività si esplica sia in fase di valutazione dei progetti che nel corso della realizzazione degli stessi e con particolare riferimento all’attuazione delle prescrizioni e delle attività di autocontrollo e monitoraggio in carico al proponente RFI.

Il personale dedicato
Le risorse impiegate nell’anno 2009 dal Dipartimento provinciale di Firenze e dal Servizio sub provinciale Firenze - Sudest, solo per le grandi opere dell’Area fiorentina sono stimabili in circa 3 unità equivalenti di personale a tempo pieno (più il personale di laboratorio), corrispondenti a frazioni distribuite su un numero di operatori ben superiore – risultano effettivamente coinvolti una ventina di operatori.
L’Area VIA VAS GIM utilizza complessivamente per le grandi opere sulla Provincia di Firenze circa 4 unità di cui 2 per il Nodo.
Complessivamente in ARPAT nel 2009 per il controllo sono stati impegnati 162 operatori equivalenti, di questi 29 operano nella provincia di Firenze (Circondario Empolese- Val D’Elsa escluso). Pare inutile rilevare in questa sede quante altre pressioni, e di quale rilevanza, insistano sul territorio provinciale.
Altri operatori tengono quotidianamente sotto controllo la qualità dell’aria, delle acque, delle matrici ambientali nel loro complesso e quest’attività non può ovviamente essere considerata disgiunta dall’attività mirata alle grandi opere, come specifiche fonti di pressione ambientale.
Non va poi dimenticato che un controllo efficace parte, e non può prescindere, da un’adeguata attività di valutazione preventiva in fase di autorizzazione delle opere. Tale attività, rilevante per le grandi opere, è svolta dal personale impegnato nell’assistenza tecnica agli Enti di amministrazione attiva.
Consapevole dei limiti alla disponibilità di risorse in cui si muove tutta la Pubblica Amministrazione, ma anche dell’importanza che a tutt’oggi il controllo riveste per garantire uno sviluppo sostenibile della nostra Regione, ARPAT nella nuova organizzazione (a seguito della L.R.30/2009) iprevede di investire sul controllo. Infatti nella proposta di nuova dotazione organica in discussione sono previsti almeno 200 operatori specificamente e direttamente impegnati per il controllo del territorio, ai quali si aggiungono oltre 100 operatori del laboratorio a supporto delle attività di controllo stesse.
ARPAT non è l’unico soggetto che abbia competenze riguardo alla verifica della corretta realizzazione delle grandi opere.
La complessità legata alla loro cantierizzazione, realtà in continua evoluzione, è tale da richiedere un’azione sinergica di tutti i soggetti coinvolti che abbiano competenze nel rilascio di autorizzazioni, nel controllo della sicurezza sui cantieri e della viabilità, riguardo alle interferenze con gli edifici, nonché sulla tutela della salute (Provincia, Comuni Azienda USL, ecc.)
E’, perciò, auspicabile che si possano migliorare il coordinamento e le sinergie fra questi soggetti, nel rispetto delle reciproche competenze.

Le attività svolte da ARPAT
Nell’ultimo anno e mezzo (gennaio 2009 – giugno 2010) nell’ambito del controllo delle opere principali e connesse al passante Alta Velocità:
Sono stati effettuati, presso l’area degli ex Macelli e per i lavori di adeguamento dell’alveo del torrente Mugnone, sopralluoghi e campionamenti per il controllo delle terre e rocce di scavo e per la gestione dei rifiuti, con, anche a seguito del ricevimento di numerose lamentele e segnalazioni dei cittadini residenti nel comune di Firenze nei pressi di un deposito definitivo di tale materiale (Via Piemonte).
Sono stati eseguiti nel cantiere dello Scavalco di Castello sopralluoghi e campionamenti sia per la verifica della bonifica del suolo, sia per la gestione dei rifiuti che per le acque sotterranee lo, ed in particolare per la fine delle relative opere propedeutiche.
Sono stati effettuati controlli e misurazioni di rumore al cantiere Campo di Marte, al cantiere Stazione AV e al cantiere Scavalco (per quest’ultimo cantiere vedi Fatti d’attualità ARPAT del 24.5.2010). Ulteriori verifiche documentali ed in campo a giugno 2010 hanno evidenziato che al cantiere Campo di Marte i limiti per il rumore sono rispettati solamente se le macchine operatrici impiegate (ed in particolare la benna mordente) non lavorano per più di 6 ore e 30 minuti al giorno, cosa questa poco verosimile per un cantiere che può lavorare dalle 6 alle 20. L’Osservatorio è stato informato della problematica;
Viene effettuata costantemente la verifica degli esiti del monitoraggio della qualità delle acque superficiali connesso all’adeguamento idraulico del torrente Mugnone. Giornalmente, due volte al giorno in tre stazioni (torrente Mugnone a monte e a valle lavorazione e torrente Terzolle all’immissione nel torrente Mugnone) la qualità delle acque è rilevata attraverso alcuni parametri.
È stato svolto un consistente lavoro di verifica e valutazione, anche con sopralluoghi in campo, per fornire il supporto tecnico all’Osservatorio Ambientale sul Piano Ambientale della Cantierizzazione relativo alle opere propedeutiche e a quelle di realizzazione del Passante e della Stazione Alta Velocità, adottato da RFI a febbraio 2010. In particolare sono state effettuate:
o Verifiche rispetto prescrizioni e pareri su progetti: 43 istruttorie e pareri; 3 sopralluoghi;
o Verifiche impatto ambientale e monitoraggio: 22 istruttorie e pareri; 16 sopralluoghi.

Per chi vuole approfondire:
http://www.arpat.toscana.it/arpatnews/2010/124-10-nodo-firenze-alta-velocita/

Per informazioni sui lavori del Nodo di Firenze ci sono due punti informativi:

Comune di Firenze, Ufficio Nodo (Via Mannelli 119 - tel. 055-2644348 ufficionodo@comune.fi.it;
Osservatorio Ambientale (binario 1 Stazione SM Novella osservatorioambientalefi@gmail.com.

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