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Arno, alluvione: a Firenze nasce il primo centro di documentazione

Il punto sulle iniziative promosse dal Comitato Arno 2016 al centro del convegno che si terrà il prossimo 31 ottobre all'Ateneo fiorentino

/ Redazione
Sab 28 Ottobre, 2017
alluvione firenze

Un bilancio sui progetti e le iniziative attivate dal Comitato Firenze 2016, nato in occasione del 50esimo anniversario dell'alluvione del 1966: è quello che si terrà il prossimo 31 ottobre negli spazi dell'ateneo fiorentino, dove sarà tracciato il quadro del lavoro degli ultimi 5 anni. Come nel caso della mostra “La Bellezza salvata”, esposizione sul restauro dei tesori di arte danneggiati dall’alluvione del 1966 a Firenze, che tra novembre 2016 e luglio 2017 ha riscosso un grande successo di pubblico a Palazzo Medici Riccardi e che oggi diventa 'virtuale'. E  ancora - presso l’Ateneo fiorentino -  è stato costituito un Centro di Documentazione sulle alluvioni di Firenze. 

Nel corso del convegno “Il cinquantesimo dell’alluvione di Firenze del 1966. Un anniversario diverso” si terranno i saluti  rettore Luigi Dei, dell’assessore all’ambiente del Comune di Firenze Alessia Bettini e del direttore del Dipartimento universitario di Ingegneria civile e ambientale Claudio Lubello, seguiti dal segretario del Comitato Firenze 2016 Giorgio Valentino Federici che farà il punto delle azioni messe in campo. 

Il presidente del comitato internazionale di esperti Jerry G. Galloway, quindi, presenterà il lavoro dell’International Technical Scientific Committee: il contributo scientifico sulle soluzioni adottate e sulle misure future per l’attenuazione del rischio idraulico è stato pubblicato dalla casa editrice dell’Ateneo Firenze University Press. 

Dopo il dibattito, Cristina Acidini, presidente dell’Accademia delle Arti del Disegno, e la storica dell’arte Elena Capretti interverranno su “Firenze 1966-2016: La Bellezza salvata. Le ragioni e il bilancio di una mostra” – mostra che è diventata ora virtuale, con il contributo del Sistema Bibliotecario dell’Università di Firenze. 

Nella sessione mattutina sono previsti anche gli interventi di Enio Paris e Fabio Castelli, Università di Firenze sul monitoraggio dell’Arno realizzato dal Dipartimento di Ingegneria civile e ambientale e dal CERAFRI (Centro per la Ricerca e l’Alta Formazione per la prevenzione del Rischio Idrogeologico), di Antonio Sgamellotti (Accademia dei Lincei) e di Francesco Laio (Politecnico di Torino), che illustreranno due iniziative nazionali – il GRAL-Gruppo Alluvioni e il CERHER-Centre of Resilience on Heritage - nell’ambito della riduzione del rischio legato alle catastrofi naturali. 

Nel pomeriggio è prevista una tavola rotonda dal titolo “Il rischio idraulico a Firenze. Presente e futuro”, coordinata dal direttore de “La Nazione” Francesco Carrassi, a cui sono stati invitati Mauro Grassi (Italia Sicura- Governo italiano), Gennarino Costabile (Regione Toscana), Alessia Bettini (Comune di Firenze), Massimo Lucchesi (Autorità di Distretto Appennino Settentrionale), Alessandro Mazzei (Autorità Idrica Toscana), Marco Bottino (ANBI - Associazione Nazionale Consorzi di Bonifica – Toscana), Luca Solari (Università di Firenze).