Cultura/ARTICOLO

Archeologia: è toscano il rame dell’ascia dell’Uomo di Similaun

Proviene dalle Colline metallifere nel Grossetano, l'ipotesi è stata formulata dal professor Gunther Kauffman del Museo di Bolzano

/ Redazione
Ven 21 Luglio, 2017
Ascia dell’Uomo di Similaun

Il rame dell'ascia dell'uomo del ghiaccio meglio conosciuto come Oetzi, la mummia dell'Uomo di Similaun, ritrovato nel 1991 sulle Alpi Venoste, risalente a oltre 5300 anni fa, proviene dalle Colline Metallifere in provincia di Grosseto.

Questa è l'ipotesi fatta durante l'incontro "Il rame al tempo di Oetzi" che si è svolto al Museo Archeologico di Massa Marittima. Ne hanno parlato il professor Gunther Kauffman, curatore del Museo di Bolzano dove è conservato ed esposto l'Uomo del Similaun con tutti i reperti, e Gilberto Artioli dell'Università di Padova.

Nuovi dati confermano connessioni a lunga distanza tra le culture eneolitiche dell'Italia centrale e quelle a nord degli Appennini, fino alle popolazioni dell'arco alpino meridionale, a cui appartiene anche l'Uomo venuto dal ghiaccio. "L'individuazione della provenienza del metallo - sottolineano gli scienziati - è stata piuttosto sorprendente dal momento che fino ad oggi gli archeologi avevano presupposto per il rame utilizzato nell'area alpina un'origine da giacimenti alpini".

È ancora da chiarire se l'Uomo venuto dal ghiaccio abbia acquisito il metallo grezzo o invece una lama già forgiata. Oltre all'ascia di Oetzi, lo studio mette in relazione il rame dell'ascia con una coeva attività metallurgica in Toscana. Adesso ulteriori progetti di ricerca ricostruiranno le vie commerciali eneolitiche fino all'area alpina. L'ascia di rame dell'uomo dei ghiacci, ricordano gli autori dello studio, è finora in tutto il mondo il più antico esemplare eneolitico rinvenuto integro completo di manico, lama, strisce di pelle e catrame di betulla.