"Mi aspettavo che potessero esserci anche delle contestazioni, è stato bellissimo sentire un applauso così", ha commentato Ali Hassoun. Nei giorni scorsi c'erano state polemiche politiche sull'opportunità di affidare un'opera con connotazioni anche religiose a un pittore di confessione islamica.
"Mi aspetto che il Palio sia la festa di tutti: leghisti, padani, senesi e non senesi. Siccome l'Italia del calcio ha perso, uniamoci nell'arte", ha risposto a margine della presentazione il pittore libanese che vive da anni in Italia. Unico fuori programma quando, accorgendosi che nella rappresentazione c'é San Giorgio che trafigge il drago, un contradaiolo della contrada del Drago, che correrà il Palio del 2 luglio, ha urlato ad Hassoun: "Speriamo che tu muoia te". Il ragazzo si é poi spiegato con Hassoun: "La mia è stata un'azione un po' goliardica chiedo scusa. Magari poi porta fortuna al Drago", gli ha detto. E il pittore ha risposto: "Non è un drago, è un demone".
L'opera inoltre è dedicata ai 750 anni dalla battaglia di Montaperti tra Siena e Firenze: allora i senesi attaccarono i guelfi invocando San Giorgio, rappresentato da Hassoun ispirandosi a come lo dipinse il Mantegna. A Montaperti l'esercito senese fu rinforzato da un contingente di arcieri saraceni e anche per questo San Giorgio ha fattezze mediorientali, raffigurato col volto dell'artista stesso, e indossa in quest'opera un turbante coi colori di Siena, il bianco e nero. Altri richiami al mondo islamico sono lo sfondo che si richiama alle ceramiche dell'Alhambra e la scritta in arabo sopra alla figura della Madonna in cui è scritto 'sura di Maria', ovvero la diciannovesima sura del Corano che è a lei dedicata. Inoltre sulla corona della Vergine compaiono oltre alla croce cristiana anche la mezzaluna araba e la stella di David.
"Le diversità teologiche non posso spiegarle io - ha commentato Hassoun - Mi sono concentrato sulla comune figura della Madonna. La religione non vale nulla se non c'é dialogo". Dopo le polemiche emerse anche sul quotidiano La Padania circa l'opportunità di commissionare ad un pittore musulmano il Palio, il segretario provinciale della Lega Nord di Siena, Francesco Giusti ha detto che "l'errore non è nell'opera, visto che l'artista ha anche ricevuto applausi. L'errore è stato nella scelta del Comune di far realizzare il drappellone ad un arabo ben sapendo quali siano le sue origini culturali. Era ovvio che con un artista così ci fossero evidenti richiami all'Islam". Giusti ha anche osservato che "ricorrendo l'anniversario della battaglia di Montaperti era più opportuno affidare l'opera ad un'artista senese. Ora comunque - ha concluso - godiamoci il Palio",