Cultura/ARTICOLO

Applausi per il Palio di Ali Hassoun

Siena, ecco il "cencio" dell'artista libanese

/ Redazione
Mar 10 Dicembre, 2013
Il Palio dipinto dall’artista libanese Ali Hassoun
Centinaia di senesi hanno applaudito il drappellone in seta dipinto dal pittore musulmano Ali Hassoun, 46 anni, libanese, che andrà alla contrada vittoriosa il prossimo 2 luglio per la 'carriera' dedicata alla Madonna di Provenzano. Un'ovazione ha accolto la presentazione del drappellone, il primo realizzato nella storia da un artista arabo. Il Palio di Hassoun riporta molti simboli che richiamano la pittura e la cultura islamica. Oltre a scritte in arabo, è raffigurato san Giorgio che, posto ai piedi della Madonna, al posto dell'elmo indossa una tipica kefiah con i colori della città di Siena, il bianco e il nero (foto by sienafree.it).

"Mi aspettavo che potessero esserci anche delle contestazioni, è stato bellissimo sentire un applauso così"
, ha commentato Ali Hassoun. Nei giorni scorsi c'erano state polemiche politiche sull'opportunità di affidare un'opera con connotazioni anche religiose a un pittore di confessione islamica.

"Mi aspetto che il Palio sia la festa di tutti: leghisti, padani, senesi e non senesi. Siccome l'Italia del calcio ha perso, uniamoci nell'arte", ha risposto a margine della presentazione il pittore libanese che vive da anni in Italia. Unico fuori programma quando, accorgendosi che nella rappresentazione c'é San Giorgio che trafigge il drago, un contradaiolo della contrada del Drago, che correrà il Palio del 2 luglio, ha urlato ad Hassoun: "Speriamo che tu muoia te". Il ragazzo si é poi spiegato con Hassoun: "La mia è stata un'azione un po' goliardica chiedo scusa. Magari poi porta fortuna al Drago", gli ha detto. E il pittore ha risposto: "Non è un drago, è un demone".

L'opera inoltre è dedicata ai 750 anni dalla battaglia di Montaperti tra Siena e Firenze: allora i senesi attaccarono i guelfi invocando San Giorgio, rappresentato da Hassoun ispirandosi a come lo dipinse il Mantegna. A Montaperti l'esercito senese fu rinforzato da un contingente di arcieri saraceni e anche per questo San Giorgio ha fattezze mediorientali, raffigurato col volto dell'artista stesso, e indossa in quest'opera un turbante coi colori di Siena, il bianco e nero. Altri richiami al mondo islamico sono lo sfondo che si richiama alle ceramiche dell'Alhambra e la scritta in arabo sopra alla figura della Madonna in cui è scritto 'sura di Maria', ovvero la diciannovesima sura del Corano che è a lei dedicata. Inoltre sulla corona della Vergine compaiono oltre alla croce cristiana anche la mezzaluna araba e la stella di David.

"Le diversità teologiche non posso spiegarle io - ha commentato Hassoun - Mi sono concentrato sulla comune figura della Madonna. La religione non vale nulla se non c'é dialogo". Dopo le polemiche emerse anche sul quotidiano La Padania circa l'opportunità di commissionare ad un pittore musulmano il Palio, il segretario provinciale della Lega Nord di Siena, Francesco Giusti ha detto che "l'errore non è nell'opera, visto che l'artista ha anche ricevuto applausi. L'errore è stato nella scelta del Comune di far realizzare il drappellone ad un arabo ben sapendo quali siano le sue origini culturali. Era ovvio che con un artista così ci fossero evidenti richiami all'Islam". Giusti ha anche osservato che "ricorrendo l'anniversario della battaglia di Montaperti era più opportuno affidare l'opera ad un'artista senese. Ora comunque - ha concluso - godiamoci il Palio",

Con il Cencio è stato svelato anche il Masgalano 2010, realizzato dallo scultore Pier Luigi Olla, presentato dal professor Gabriele Borghini e offerto da “A.V.O. onlus - Associazione Volontari Ospedalieri”. Il piatto, in argento martellato lucido, ritrae un uomo, appena sceso dal suo destriero per soccorrere un povero riverso al suolo. Il bisognoso è semi-nudo e protrae le braccia verso chi gli sta per prestare aiuto. Il cavallo, posto in secondo piano, volge lo sguardo verso gli uomini conferendo sicurezza e richiamando la festa paliesca. I personaggi risultano, posti in rilievo rispetto al piatto, creando un fine gioco di specchi e riflessi, che investono di maggior carica simbolica il gesto del buon samaritano. Due rette, poste ad angolo tagliano l'opera in verticale, circoscrivono la scena facendo emergere il senso di sofferenza e dolore, mettendo in primo piano l'atto di carità, così abilmente proposto dal M° Olla. In alto, a destra, lo stemma dell'A.V.O. Onlus perfettamente in linea con i valori riportati nel prezioso piatto in argento magistralmente ornato con una doratura a bagno galvanico. In basso tre scudi de La Balzana ci riportano alla realtà senese, creando un continuum tra l'opera e la città. Lo stemma del Magistrato delle Contrade, del Comune e degli Amici del Palio, realizzato in avorio e ebano. Un Masgalano, si legge nella nota stampa del comune, di pregiata fattura, quello realizzato dall'artista Pier Luigi Olla, che è stato capace di coniugare estetica e umanità.

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