Angelo Sicurella, classe 1981, è un cantante e un musicista impegnato nell’ambito della musica elettronica, del synth pop e della musica sperimentale. Il filo rosso che ha segnato il suo percorso musicale è la combinazione di materiali musicali del repertorio della musica classica e della musica sacra e profana con la musica elettronica. Attualmente è la voce principale degli Omosumo, nuova sorpresa e quanto di meglio la fucina artistica palermitana è riuscita a sfornare negli ultimi anni a questa parte. A dicembre è uscito il vol. 1 di "Orfani Per Desiderio" un disco nato dall'esperienza personale di Angelo a Lampedusa, di fronte a barconi che si rovesciano e esseri umani che perdono la vita in un mare apparentemente calmo e tranquillo.
Angelo Sicurella sarà in concerto giovedì 26 all'Antico Spedale del Bigallo di Bagno a Ripoli. Questa la nostra intervista.
Angelo, cominciamo subito dal titolo del tuo ultimo disco "Orfani per desiderio", ho letto che il disco è nato dopo la strage dell'ottobre 2013, ai piedi dell'Isola dei Conigli di Lampedusa, che ha visto morire trecentocinquanta persone...
Orfani per desiderio è un disco che nasce dall'esigenza di affrancarmi da ciò che avevo fatto musicalmente fino ad ora. Così per l'utilizzo degli strumenti, sia nel metterli insieme sia nel modo di suonarli, ma anche nella scrittura dei testi, che ha visto nascere un chiasmo tra l'abbandono di una storia d'amore particolare e, successivamente, quello che diventò l'altra faccia di Orfani, ossia l'abbandono forzato delle terre da parte dei migranti.
Mi sono trovato spesso a Lampedusa a lavorare li come infermiere e ancora ci ritorno puntualmente. È una esperienza che ti fa sentire ai confini del mondo e in un non luogo pieno di una energia indescrivibile, dettata dagli incontri che fai con la gente che arriva davvero dall'altrove che non conosciamo. Un giorno accadde una tragedia inattesa. Gente che era a 500 metri dalla costa dell'isola è morta per il solo intento di voler essere salvata da un viaggio estenuante. La barca si è rivoltata a quanto pare. Pochissimi sapevano tenersi a galla. 366 sono morti in preda a un mare calmo. Mi trovavo lì e mi sono ammutolito per giorni. Quando al ritorno mi sono rinchiuso in campagna ho ricominciato a scrivere. E ho continuato il disco fino a finirlo.
Parlaci un po' del disco, come e quanto hai lavorato per la sua realizzazione?
Il disco contiene nove tracce musicali, nove canzoni, che abbiamo suddiviso in tre capitoli. Mi interessava molto che anche sul resto ci fosse qualcosa che si affrancasse ancora dal concetto di disco, così oltre alla suddivisione delle tracce ho chiesto a tre artisti palermitani di realizzare tre lavori sul concetto di Orfani, tre lavori che sarebbero man mano diventate le copertine dei tre volumi. L'uscita di ogni volume è accompagnata da un singolo e da un video. Così, la regista Manuela Di Pisa, si è servita del mito di Orfeo ed Euridice per raccontarci la sua lettura di Orfani per desiderio, in una trilogia. Grazie a questi elementi siamo riusciti ad ampliare il campo di interazione, è diventato qualcosa di più che un semplice disco. Disco che da un punto di vista meramente musicale è nato come concetto due anni prima e che ha visto una gestazione e il suo sviluppo musicale nell'arco di un anno pieno e un po' più.
Nel corso del tuo percorso musicale hai sperimentato molto, come cantante negli Omosumo, ma anche come musicista elettronico cimentandoti con colonne sonore e spettacoli teatrali. C'è qualcosa che ti manca, qualcosa che ti piacerebbe fare e che ancora non hai fatto?
Direi di no al momento. Quando qualcosa mi piace di solito mi ci tuffo dentro. Così per la sperimentazione vocale o elettronica, così per le installazioni sonore. Se c'è qualcosa che mi attira cerco di sperimentarla, al di la del risultato. Certo mi piacerebbe realizzare una scultura sonora alta 20 metri, ma non so ancora come fare e dove poter cominciare a lavorarci. Anche se il concetto l'ho ben chiaro in mente. Ahah non scherzo ovviamente.
Negli ultimi anni Palermo sembra davvero una fucina di talenti, io almeno ho notato una particolare ricchezza della scena musicale di questa città. Sei d'accordo? A cosa è dovuto secondo te?
Si è vero, da un certo punto in poi qualcosa è avvenuto. Ci sono stati dei momenti di rigoglio e altri di assestamento e poi ancora di scoperta d'altro. La gente al di la di tutto si mette in gioco. E qui non abbiamo tanto da un punto di vista dei servizi o delle possibilità. In questo senso c'è gente che prova a fare al di la di quello che le politiche culturali non riescono a dare. C'è un modo di fare più indipendente dalla città e dalle sue pseudo politiche culturali. Ad ogni modo nasce dall'esigenza di fare e dalla necessità di dire qualcosa.
Giovedì 26 maggio
Angelo Sicurella, Antico Spedale del Bigallo
via del Bigallo e Apparita, 14, Bagno a Ripoli (Fi)
Prima del concerto alle 19.30 come sempre ricco aperitivo siciliano.
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