I tredici consorzi di bonifica della Toscana prevedono di spendere nel 2012 circa 45 milioni di euro, derivanti dal tributo di bonifica, per l'ordinaria manutenzione, e altri 50 (cinque in meno dello scorso anno) di fondi pubblici per la realizzazione di nuove opere, ma per mettere in sicurezza la Toscana sarebbero necessari 613 milioni.
E' quanto reso noto dal presidente Urbat (Unione dei Consorzi di Bonifica toscani) Fortunato Angelini in occasione della conferenza interregionale dell'Associazione nazionale bonifiche e irrigazioni, svolta oggi a Firenze.
Nel 2011 i consorzi di bonifica toscani hanno segnalato 248 interventi da finanziare da parte di Regione, Province ed enti, per un importo complessivo di 533 milioni di euro circa e per il 2012 il fabbisogno complessivo è di 263 interventi per 613 milioni. Secondo Angelini "noi stiamo operando una forte riorganizzazione per diminuire i nostri costi e destinare così più risorse alla prevenzione". Anche gli enti pubblici, ha sottolineato, devono fare la loro parte, "la Regione deve stabilire le priorità e i finanziamenti" e più in generale "serve una riforma per mettere in sicurezza i territori".
Secondo l'Urbat "dal 2004 al 2011 il nostro impegno ha permesso un aumento delle risorse investite del 47% mentre il finanziamento pubblico è diminuito del 40%. In questo contesto i consorzi effettuano una maggiore manutenzione ordinaria rispetto alla realizzazione di opere nuove". Tra le zone più a rischio, è stato spiegato, la Lucchesia, la Versilia, la Lunigiana, il territorio di Massaciuccoli e quello dell'Ombrone pistoiese e più in generale tutta la Toscana del nord presenta forti criticità.