Cultura/ARTICOLO

Alluvione: a Firenze in mostra 150 opere restaurate dopo il disastro

L’esposizione intitolata la Bellezza salvata sarà aperta fino a marzo in Palazzo Medici Riccardi

/ Redazione
Mer 30 Novembre, 2016

È stata presentata oggi a Palazzo Medici Riccardi la Bellezza salvata, un’esposizione allestita nel museo mediceo dal primo dicembre fino al 26 marzo 2017. La mostra fiorentina offrirà un itinerario articolato fra alcuni dei luoghi più colpiti dall'alluvione del 1966 (musei, collezioni, biblioteche, archivi, luoghi di culto), e si snoderà fra gli ambienti monumentali di Palazzo Medici Riccardi (dove aveva sede nel 1966 il Museo Mediceo, letteralmente annientato dall'acqua), proponendo una selezione di opere e manufatti che unisce la qualità artistica all'interesse storico e documentario.

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Per rappresentare al meglio le varie tecniche e tipologie, sono state scelte circa 150 opere fra dipinti, sculture, libri, documenti, oggetti d'arte applicata, strumenti musicali e scientifici, accompagnate da fotografie storiche e alcuni video che documentano i danni e gli interventi di recupero. La Galleria degli Uffizi è rappresentata in mostra da marmi di arte romana e un grande arazzo seicentesco delle manifatture granducali, opere che un tempo erano collocate al pianterreno o nei depositi.

Il Bargello, propone esemplari dell'Armeria, in gran parte restaurata a Vienna; il museo Archeologico è testimoniato da due capolavori etruschi unici al mondo: la Mater Matuta, e Cinerario di Montescudaio. Tre dei raffinati 58 corali miniati dell'Opera del Duomo mostrano nonostante le ferite inferte dall'alluvione, l'impegno e le competenze profusi nel salvare di questa raccolta dalla sua perdita.

Fra i dipinti di Santa Croce spiccano poi due grandi tavole di Carlo Portelli e Giovan Battista Naldini; e dalla comunità ebraica proviene una selezione di diverse tipologie di oggetti liturgici (fra cui argenti, eleganti tessuti e un raro rotolo alluvionato della Torà) posti nel tempio maggiore al momento della tragedia. Altre opere, appartenenti a luoghi di culto della città e del suo territorio, portano ancora evidenti i segni impressi dal diluvio, come la pala con la Trinità di Neri di Bicci nella chiesa di San Niccolò in Oltrarno, o quella con la Madonna col Bambino e santi di Francesco Botticini in Sant'Andrea a San Donnino, a Campi Bisenzio, dove nel '66 l'acqua raggiunse i 6 metri di altezza. Libri a stampa, legature, documenti, manoscritti, codici, disegni, pergamene, insieme a significative documentazioni fotografiche, offrono infine la possibilità di ripercorrere le fasi del complesso recupero da parte dei vari istituti e dei proprietari.

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