Visto il clima rigido del periodo, il Centro di Ricerca, Documentazione e Promozione del Padule di Fucecchio ha intrapreso alcune azioni di sostegno per le migliaia di uccelli acquatici che frequentano gli specchi d'acqua della Riserva naturale.
Le anomalie del clima rischiano di avere conseguenze molto pesanti non soltanto sulle attività umane, ma anche sulle piante e gli animali selvatici che dispongono di “orologi biologici” condizionati da fattori quali la temperatura e la lunghezza del giorno. Il “tempo buono” che ha ritardato di oltre due mesi la formazione del ghiaccio nei laghi della regione circumpolare ha indotto questi uccelli a posticipare i movimenti migratori verso sud e a ridurre l’entità degli spostamenti.
Ora che il grande gelo li ha sorpresi a latitudini ancora elevate, essi oppongono una forte resistenza a spostarsi verso sud, perché il loro sistema ormonale, per effetto dell’allungamento delle ore di luce, li avverte che è tempo di iniziare a “orientare il becco” verso nord. In questa situazione vi è il rischio concreto che una parte consistente delle popolazioni di anatre, oche e cigni sia decimata dal freddo e, soprattutto, dalla impossibilità di accedere al cibo, per la copertura di ghiaccio e neve di laghi e paludi.
Per il Centro di Ricerca del Padule di Fucecchio, di concerto con la Provincia di Pistoia, ha azionato le calle di alimentazione e scarico delle acque, in maniera da mantenere all’interno un flusso di acque correnti e, grazie ad esso, alcune superfici allagate non ghiacciate, dove gli animali possono trovare rifugio.
Poi i volontari hanno somministrato il cibo agli animali, derogando per fondati motivi alla regola generale di non alimentare gli animali selvatici. Alcuni quintali di granaglie miste di cereali sono già state distribuite, ma tale pratica apparentemente semplice è in realtà non facile in queste condizioni, considerato che molte specie di anatidi si alimentano solo filtrando il fondale di acque basse, mentre non utilizzano il cibo a terra e sul ghiaccio.