Un importante impulso alle aziende del settore agroalimentare arriva in questi giorni dalla Regione Toscana, che dà il via libera a un bando che stanzia 15 milioni di euro destinati a fornire contributi a imprese che operano nei settori della trasformazione, commercializzazione e sviluppo dei prodotti agricoli. Il bando prevede che almeno il 51% dei prodotti trasformati e/o commercializzati nell’oggetto della richiesta di finanziamento siano di provenienza diretta dai produttori agricoli di base. Coldiretti si adopererà per attivare intese con le imprese di trasformazione che intendono valorizzare i prodotti agricoli del territorio toscano in una logica di filiera corta, afferma il presidente di Coldiretti Toscana Tulio Marcelli.
Le domande potranno essere presentate a partire dal prossimo 8 settembre e fino al 30 novembre. I settori interessati sono: animali vivi, carni, e altri prodotti primari di origine animale; latte; uve; olive; semi oleosi; cereali; legumi; ortofrutticoli compresi la castagna e il marrone; fiori e piante; piante officinali e aromatiche; miele e altri prodotti dell'apicoltura; colture industriali (compreso tessili e per la produzione di biomassa); piccoli frutti e funghi; tabacco. Le imprese devono dimostrare che gli investimenti inseriti nella domanda di aiuto concorrano al miglioramento della situazione nei settori della produzione agricola di base e che garantiscono una partecipazione adeguata e duratura dei produttori ai vantaggi economici che derivano da tali investimenti. Verrà concesso un contributo massimo di 900.000 euro e al massimo 3,5 milioni per l’intero periodo 2014-2020. I contributi per le piccole e medie imprese potranno variare dai 250.000 agli oltre 500.000 euro secondo il numero di dipendenti e tirocini curriculari attivati. Quelli per gli imprenditori agricoli professionali vanno dai 150.000 agli oltre 350.000 euro.
L’intensità del sostegno varia dal 25% dell’investimento nel caso di lavori edili al 35% nel caso di macchinari e attrezzature, spese generali e investimenti immateriali. Le domande, per essere ammissibili, devono prevedere investimenti che attivino almeno 50.000 euro di contributo. Per gli imprenditori agricoli che realizzano progetti finalizzati a ottenere prodotti come pane, pasta e birra (che le disposizioni comunitarie non classificano come prodotti agricoli) il minimale è ridotto a 30.000 euro di contributo. Al bando possono partecipare tutte le imprese e gli imprenditori agricoli della Toscana, ma sarà assegnato un bonus particolare a quelli che hanno sede nella provincia di Grosseto, nella Val di Cornia (Piombino, San Vincenzo, Campiglia Marittima, Suvereto, Sassetta, Monteverdi Marittimo) e nei comuni senesi di San Quirico d’Orcia, Pienza, Castiglione d’Orcia, Radicofani, Abbadia San Salvatore, Piancastagnaio, San Casciano dei Bagni, Montepulciano, Chiusi, Chianciano Terme, Sarteano e Cetona.