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Agricoltura sociale in Toscana Il primo bando per le imprese

Nell'ambito del progetto Giovanisì la Regione stanzia aiuti per gli imprenditori che assumono persone con disabilità

/ Redazione
Mar 10 Dicembre, 2013
Orti_etici_agricoltura
La Toscana stanzia il primo bando in Italia sull’agricoltura sociale. Fino al 2 luglio la Regione mette a disposizione un milione di euro fino al 2 luglio come contributi a fondo perduto alle imprese che fanno lavorare persone con disabilità o con svantaggio.
Il bando, che rientra nel progetto GiovaniSì lanciato dalla Regione Toscana, è stato presentato stamani a Firenze.

"Grazie a questa misura la Regione intende favorire l’esperienza in attività rurali di persone che hanno una disabilità o uno svantaggio - spiega l'assessore regionale all'agricoltura, Gianni Salvadori -  concedendo un contributo pubblico, a fondo perduto, che può arrivare a 5 mila euro per tre anni per ogni persona, volto a coprire fino al 90% delle spese ammissibili. Cerchiamo così di coniugare l’attività agricola con l’inserimento e l’autonomia delle persone con disabilità, in particolare minori e giovani con problematiche di tipo psichico o di tossicodipendenza sotto i 40 anni. Questo è un modo ulteriore per mostrare come la Toscana sia una terra solidale.”

I beneficiari del bando sono agricoltori, cooperative sociali e associazioni. Si finanziano progetti di accoglienza di persone con disabilità e/o svantaggio, per il miglioramento della loro autonomia e capacità tramite lo svolgimento di esperienze in attività rurali. La persona deve essere affiancata da un accompagnatore che si prende cura della sua accoglienza. I progetti devono ricadere all’interno del territorio della Regione Toscana e devono essere presentati da soggetti operanti nel territorio della Regione. I progetti possono prevedere una accoglienza per un periodo massimo di 36 mesi.
Ad ogni persona accolta deve essere corrisposto un sostegno economico variabile, da 100 a 400 euro mensili in rapporto delle ore di attività effettuata. L’attività deve essere svolta in 2-5 giorni la settimana per almeno 2-6 ore giornaliere.
Verrà data priorità a minori e giovani disabili psichici o tossicodipendenti.

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