Agricoltura in Toscana fa rima con innovazione e sostenibilità, due aspetti fondamentali per una produzione che impatti sempre meno sull'ambiente e - al tempo stesso - garantisca buoni numeri e produzioni sane. Obiettivi ambiziosi dunque, che si ritrovano all'interno di Sfera WaterFood, una startup lanciata lo scorso anno dall'imprenditore Luigi Galimberti all'interno dell'incubatore di imprese BeeCo Farm, che oggi porta a realizzazione il suo più importante progetto, quello di realizzare una 'sfera idroponica' a Gavorrano, in Maremma. Una serra dunque dedicata alla coltivazione 'fuori suolo' che sfrutta al massimo le acque piovane per la produzione di ortaggi, arrivando da una parte a utilizzare fino al 90% in meno di acqua per le proprie colture ed a ridurre il consume energetico del 75%.
Il progetto di Galimberti, punta quindi a divenire un punto di riferimento in Italia, portando questo tipo di agricoltura innovativa su larga scala. La serra tecnologica- il cui costo di realizzazione si è aggirato intorno ai 18 milioni di euro - si estende per circa 13 ettari e darà lavoro a circa 100 persone. Un progetto nato e sostenuto da investimenti di privati, su tutti Oltre Venture che ha finanziato la serra 'Sfera' con 7 milioni di euro, oltre a fornire un ventaglio di relazioni utili per la startup. Dal punto di vista della ricerca la serra tecnologica è frutto di collaborazione con enti e università. Un team diversificato per un progetto che si pone come una grande sfida anche per rispondere ale stime che vedono il crescente aumento della popolazione mondiale che - nel 2025 - raggiungerà i 9 miliardi di persone. Numeri che vedono anche un progressivo impoverimento delle risorse, sia idriche che del suolo.
"Questo progetto per me è molto importante - spiega Luigi Galimberti, Ceo di Sfera WaterFood - perché dona speranza ai giovani della Maremma e dimostra come seguendo un certo metodo e credendo in radicati e sani valori sia possibile realizzare grandi cose. In Maremma si può ancora sognare.”
Che il sogno abbia inizio dunque. A regime la serra di Gavorrano produrrà pomodori, lattuga, peperoni ed erbe aromatiche, reimpiegando l'acqua e utilizzando i più avanzati sistemi per il risparmio di energia. Un'altra agricoltura, alternativa e complementare è possibile, in Maremma si scrive il futuro.