Enogastronomia/ARTICOLO

A Vinci ricreata la ‘Minestra del Vinciano’ in omaggio a Leonardo

Un’accurata ricerca archivistica ha ricostruito il piatto tipico che si consumava ai tempi del genio toscano

/ Redazione
Lun 10 Dicembre, 2018
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Un nuovo piatto tipico è pronto per essere servito nei ristoranti di Vinci. Nell’ambito della manifestazione Sapori e colori del Montalbano, è stata presentata ufficialmente la 'minestra del vinciano', una pietanza che nasce in occasione delle celebrazioni per i 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci. La ricetta è stata ideata dall'assessore alla Cultura del Comune di Vinci, Paolo Santini, attraverso un'attenta e puntuale ricerca archivistica, grazie alla quale è stato possibile ricostruire con certezza quali erano le coltivazioni nei campi dell’epoca. In seguito è stata elaborata dallo chef Benedetto Squicciarini, di Slow Food.

“Negli statuti di Vinci del 1418 - ha raccontato l'assessore - fra le tante rubriche che si occupano di regolare la vita quotidiana nel castello, in un manoscritto custodito nei fondi dell’Archivio di Stato di Firenze si invitava il popolo a coltivare l’orto e produrre erbaggi di stagione, al fine di avere garantito un nutrimento sano e ricco di sostanza, in modo da poter combattere malattie, epidemie e rimanere in forza per poter lavorare nei campi”.

Sulla base di tale rubrica, è stato proposto ai ristoratori vinciani e al presidio Slow Food Empolese Valdelsa di realizzare, in vista delle importanti celebrazioni del 2019, un piatto “leonardiano” nel vero senso della parola: cosa si mangiava a Vinci al tempo di Leonardo. In sostanza, cosa ha mangiato Leonardo a Vinci nei suoi primi anni di vita? Evidentemente ciò che era obbligatorio coltivare, e quindi zuppe a base di legumi come fave ceci e piselli durante l'inverno e minestre di lattughe ed erbe aromatiche nel periodo estivo.

“Quelli che oggi vengono comunemente chiamati piatti poveri come zuppe, minestre e polente, un tempo erano la fonte principale di sostentamento - ha spiegato lo chef Squicciarini - Osservando e rileggendo storie e documenti dell’epoca, la popolazione per lo più addetta alla lavorazione dei campi era costretta a produrre non per sé ma per i nobili signori proprietari dei terreni e delle case dove erano ospitati. Mentre le famiglie signorili facevano a gara a chi stupiva maggiormente gli ospiti con banchetti infiniti e portate stravaganti, il popolino era costretto a nutrirsi con il poco o il tanto che riusciva a recuperare dal lavoro della terra. Ecco allora il proliferare di zuppe e minestre varie”.

La Minestra del Vinciano ha come ingredienti principali acqua, insalate ed erbe spontanee di stagione, ortaggi vari di stagione, aglio, cipolla, alloro ed erbe aromatiche, lardo o cotenna di maiale. La ricetta, realizzata in collaborazione con Slow food Empolese Valdelsa, viene proposta in due versioni, estiva e invernale, e sarà la pietanza principe per tutti i ristoranti vinciani nel 2019. “Coloro che vorranno utilizzarla - ha chiarito Santini - potranno farlo solo attenendosi alla ricetta ufficiale elaborata dall’amministrazione comunale”.