Il versante valdarnese dei monti del Chianti nella provincia di Arezzo rappresenta un’area naturalistica di sicuro interesse non solo per la presenza delle specie autoctone, ma anche per la “fauna di importazione” che da oltre trent’anni popola queste lande un po’ appartate della Toscana Orientale. Infatti chi viene a visitare l’area del Parco Naturale Attrezzato, troverà non solo comuni ungulati come daini, caprioli e mufloni, ma anche svariati tipi di uccelli esotici, branchi di lama lasciati allo stato brado, l’orso, il macaco del Giappone e le caprette nane, tutti “ospiti” del parco safari messo su tra gli anni Settanta e Ottanta ed ancora oggi molto attivo. Una delle attrattive del parco sono anche i somari della “Scuola di equitazione delle lunghe orecchie” diretta dai gestori del Ranch Margherita. L’asineria si rivolge prevalentemente ai più piccoli che trovano nei somari degli amici docili e ubbidienti, molto più intelligenti di quello che i luoghi comuni di solito tramandino. Se in principio l’asinello veniva affidato ad un genitore che accompagnava i bambini all’interno del parco, ora i gestori preferiscono che siano i bambini stessi a gestire i ciuchini durante le passeggiate nella foresta. Il ranch propone anche sedute di onoterapia, una pratica che si rivolge perlopiù a persone che soffrono di handicap mentali: “Il rapporto con creature docili, pazienti, affidate alle loro cure – scrive Gianni Marucelli su un numero di Toscana, l’Uomo e l’Ambiente del 2007 – porta spesso benefici impensabili a questi ragazzi.” Accanto agli asini da alcuni anni sono stati introdotti i muli, animali intelligenti e molto resistenti, che si sono dimostrati molto adatti alle lunghe escursioni nei boschi. Il Parco Naturale Attrezzato di Cavriglia è facilmente raggiungibile da sud percorrendo il tratto dell’A1 da Arezzo al Casello di Valdarno. Esso è accessibile in tutte le stagioni, ma si consiglia la visita da aprile a novembre, anche a causa della quota non proprio bassissima.