Era stata mandata “in pensione” dalla Direttissima Firenze-Prato-Bologna, più moderna, più tecnologica (per la tecnologica degli anni ‘30) e più “diretta” rispetto a quella tortuosa vecchia linea che attraversava l’Appenino per collegare Bologna a Pistoia lungo la vallata del Reno tra curve, viadotti e gallerie: 47 gallerie, 35 ponti e svariati viadotti per l’esattezza. Dopotutto – si sarebbe potuto dire– “aveva fatto il suo tempo”.
La Porrettana era stata inaugurata da Vittorio Emanuele nel 1864 ed era stata una linea tra le più frequentate: circa 10 mila passeggeri al giorno; troppi per l’unico binario e per i treni a vapore di allora che non avrebbero potuto essere sviluppati ulteriormente per rispondere alle esigenze dei viaggiatori. E così, come spesso accade il vecchio fu costretto a cedere il passo al nuovo e nel 1934 fu aperta al traffico la Direttissima.
Ma grazie all’impegno congiunto delle Regioni Toscana ed Emilia Romagna, insieme agli enti locali dei territori interessati su spinta del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo è ancora possibile scoprire le bellezze della montagna tosco emiliana comodamente seduti su una carrozza che solletica la mente con immagini di perle e merletti, di cappelliere e di cappellini vistosi, di frac e di giacche a doppio petto.
La Pistoia-Bologna, infatti, da qualche anno è tornata in ‘piena attività’ grazie al progetto "Ferrovia transappenninica" che permette ai viaggiatori di giungere a Porretta sulle locomotive d’epoca della Porrettana, ribattezzata, Transappenninica, in occasione di eventi organizzati sul territorio.
I prossimi in programma saranno il 2 e il 17 settembre.
Il 2 settembre il treno storico partirà da Firenze direzione Porretta Terme in occasione del Festival dei Tarocchi con il concerto della Premiata Forneria Marconi.
La partenza da Firenze è stata resa necessaria dai lavori di manutenzione straordinaria, senza possibilità di far circolare treni sulla Bologna-Porretta nel primo fine settimana di settembre. Per garantire il viaggio della ‘Transappenninica’, Rfi ha optato per farlo partire dal versante toscano. Il treno, una locomotiva elettrica E656 più quattro carrozze d’epoca 1928R meglio note come "Centoporte", in servizio in Italia tra il 1928 e gli anni 80’, lascerà la stazione fiorentina alle 10.52 con fermate intermedie a Prato Centrale (a.11:11 p.11:13), Pistoia (a.11:26 p.11:28) Piteccio (a.11:44 p.11:46), Pracchia (a.12:05 p.12:07), Molino del Pallone (a.12:17 p.12:19) con rientro da Porretta alle 23.40 (fermate intermedie Molino del Pallone 23:51, Pracchia 00:03, Piteccio 00:23, Pistoia 00:41, Prato Centrale 00:56) e la possibilità di salire e scendere in tutte le stazioni indicate.
Per l’evento del 17 settembre, invece, la partenza sarà da Bologna.
Si tratta di un modello di turismo oltre che sostenibile decisamente suggestivo quello di viaggiare su ‘vecchi’ treni storici che hanno anche il merito di ri-valorizzare questa vecchia e storicamente importante ferrovia e con essa il territorio della vallata del Reno.
Per maggiori dettagli e per l’acquisto dei biglietti a tariffa agevolata, è possibile consultare il sito della Fondazione delle Ferrovie Storiche oppure su Bologna Welcome