Una nuova possibilità di aiuto concreto alle madri in difficoltà e di accoglienza ai loro neonati. Si tratta della nuova culla termica ad alta tecnologia, riedizione della tradizionale “ruota”, realizzata all’ospedale di Careggi nell’ambito del progetto “ninna-ho”. Oggi la presentazione alla presenza, tra gli altri, dell’assessore al welfare Stefania Saccardi, del direttore generale dell’Azienda ospedaliera-universitaria di Careggi Valtere Giovannini e rappresentanti della Fondazione Francesca Rava e di KPMG, che hanno dato vita al progetto.
“Questa culla è la testimonianza della capacità delle istituzioni pubbliche di fare sinergia tra di loro e con i privati per dare risposte sempre migliori e più appropriate ai bisogni dei cittadini, in questo caso delle donne – ha dichiarato l’assessore Saccardi –. Si tratta dell’estrema ratio, ovvero dell’ultima opportunità che si aggiunge a quelle che già esistono a sostegno delle donne in difficoltà e che non possono o non vogliono tenere il figlio. A Firenze abbiamo già avviato il progetto ‘Mamma segreta’, insieme all’Asl e a Careggi, proprio per sensibilizzare e informare le donne della possibilità offerta dalla legge: ovvero quella di partorire in ospedale e poi, in totale riservatezza, di non riconoscere il bambino. In questo modo la madre partorisce in piena sicurezza e per il bambino può essere attivata da subito la procedura per l’adozione. La culla che inauguriamo oggi si inserisce perfettamente in questo percorso, come ulteriore opportunità offerta alle donne”.
“Esser parte di questo progetto ci rende molto orgogliosi – ha sottolineato Giovannini – . Vogliamo dare alle donne in difficoltà una opportunità in più e ai bambini appena nati una speranza di vita. E la culla è una risposta”.
La culla termica di Firenze si trova all’interno di una struttura in muratura collocata in una zona protetta e riservata dell’azienda ospedaliera, in via Lungo il Rio Freddo, vicino al nuovo Polo materno infantile. È dotata di particolari sensori ed costantemente video-sorvegliata da un controllo remoto tramite una telecamera che verifica in ogni momento la presenza o meno di un neonato. Viene assicurato il totale anonimato sia alla madre che al bambino. In corrispondenza dell’accesso esterno alla struttura è presente una tapparella automatica termo isolata, un citofono di comunicazione collegato al reparto di Terapia Intensiva Neonatale ed un pulsante di comando, premendo il quale la tapparella si solleva consentendo di deporre il neonato. Dopo di che la tapparella si chiude automaticamente, mettendo il piccolo al sicuro. Un allarme acustico avvisa tempestivamente il personale medico che si reca sul posto per trasferire il prima possibile in neonato, mediante una incubatrice da trasporto, presso il reparto di terapia intensiva o neonatologia, per gli accertamenti e le cure del caso. Il bimbo viene ricoverato seguendo la procedura adottata per il neonato non riconosciuto e viene avviato il procedimento di adozione.
Il progetto “ninna-ho” è una iniziativa di carattere nazionale nata nel 2008 da una idea della Fondazione Francesca Rava – N.P.H. Italia onlus e del network KPMG, con il patrocinio del Ministero della Salute e della Società Italiana di Neonatologia: obiettivo contrastare il fenomeno dell’abbandono neonatale. Quella di Firenze conclude la prima fase del progetto “ninna-ho” che ha visto dal 2008 ad oggi l’installazione delle culle termiche altri sei ospedali di altrettante città italiane (Milano, Roma, Napoli, Varese, Parma e Padova).
Oltre all’installazione della culla, il progetto prevede una campagna di comunicazione e di sensibilizzazione in cinque lingue (italiano, inglese, francese, spagnolo e russo) per informare le madri in difficoltà sull’attuale normativa relativa alla segretezza del parto e alla tutela della donna e del bambino. La legge ha infatti sancito il diritto a partorire in assoluta segretezza e non riconoscere il bambino garantendogli il diritto di crescere in una famiglia. Dopo la culla di Firenze partirà la seconda fase del progetto che mira a offrire un ulteriore aiuto alle donne in difficoltà.
Per info: numero verde 800/320023 e sito internet www.ninnaho.org