Questioni importanti a livello internazionale e di stretta attualità quelle che saranno trattate nel corso del G7 della cultura, il primo della storia sul tema organizzato a Firenze i prossimi 30 e 31 marzo. "Stiamo lavorando, vedremo quali saranno le conclusioni ma la possibilità che ci sia un documento conclusivo comune in cui i Paesi del G7 si impegnano su una serie di temi come la tutela del patrimonio, la cultura come strumento di dialogo, mi pare una cosa di cui l'Italia intera possa essere orgogliosa" ha ricordato il ministro di Beni Culturali e Turismo Dario Franceschini alla presentazione alla Sala della Stampa Estera di Roma, del summit internazionale che sarà dedicato a 'Cultura come strumento di dialogo fra i popoli".
"Abbiamo trovato una disponibilità molto forte, importante. Stiamo lavorando su un documento condiviso, siamo in uno stato abbastanza avanzato per fare in modo che il summit di Firenze finisca con una dichiarazione congiunta. E c'è condivisione a proseguire con il G7 Cultura", ha sottolineato Franceschini, aggiungendo che "per il primo G7 della storia sulla cultura una scelta come Firenze è indiscutibile".
A parlare del vertice internazionale anche il primo cittadino di Firenze Dario Nardella che ospiterà la seconda giornata nel Palazzo della Signoria. "Firenze è stata la prima capitale europea della cultura con Atene - ha detto il sindaco - siamo pronti a ospitare il primo G7 che mi auguro diventi un appuntamento fisso perché la cultura è la chiave di volta".
Nel Salone Cinquecentesco di Palazzo Vecchio, alla presenza del presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, ci sarà il Concerto del G7 diretto dal maestro Riccardo Muti, eseguito dall'Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino. Sempre a Palazzo Vecchio, il 31 marzo si svolgerà una tavola rotonda tra 7 intellettuali, uno per ogni paese, per l'Italia ci sarà il presidente della Fondazione Biennale di Venezia, Paolo Baratta.