Nel cuore della Galleria d'Arte Moderna di Firenze tre piccole mostre, in successione nel corso dell'anno, attingono alle collezioni del Museo per collegarsi sotto angolazioni diverse al tema risorgimentale. "Dal pennello al fucile: i pittori combattenti per l'Unità d'Italia", ricorda, attraverso un'antologia delle loro opere, gli artisti sopratutto toscani che parteciparono alle lotte per l'Indipendenza.
Le opere, scelte tra quelle normalmente non esposte, sono di vario soggetto, ma tutte sono state dipinte da artisti patrioti, volontari per le Guerre di Indipendenza. Sui campi di battaglia molti giovani educati alla letteratura, alla musica, ma soprattutto alle arti figurative vissero insieme momenti difficili, compiendo atti eroici e allo stesso tempo consegnandoci un patrimonio d’immagini di quelle battaglie che contribuirono all’Unità della nostra patria.
I giovani artisti patrioti, oltre a combattere, furono anche veri e propri reporter che dipinsero da testimoni diretti quanto videro sui campi di battaglia, affidando alla Storia le immagini di quegli eventi: alcune di queste sono esposte nel percorso museale, segnalate da una coccarda tricolore.
Dipinsero uomini veri che combatterono al loro fianco o nel campo avverso. Non più lo spettacolo della Storia, come si faceva in Accademia, ma il vero in presa diretta, declinato col disegno e col pennello su tele dipinte dagli artisti nelle caserme, dove erano di stanza, come nell’opera "I volontari nella caserma di Modena" di Ferdinando Buonamici.
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