Si chiama Tyrebirth ed è uno speciale forno a microonde appositamente progettato per smaltire copertoni e pneumatici che non si possono più utilizzare. Un sistema che produce energia, si autoalimenta, evita l'incenerimento e riduce l'impatto sull'ambiente delle gomme “al capolinea” dando vita a nuovi materiali – un gas, un liquido e una componente solida - interamente riutilizzabili.
È un'invenzione tutta fiorentina nata per risolvere il problema degli pneumatici arrivati a “fine carriera”, definiti tecnicamente pneumatici “fuori uso” (PFU). Rifiuti speciali veri e propri che in base alle direttive europee non possono essere conferiti in discarica né integri né frantumati (eccetto le gomme delle biciclette). Di questi, una parte viene impiegata per produrre nuovi copertoni, in lavori di ingegneria o come combustibile, un'altra bruciata negli inceneritori. Per la restante rimane l'incognita su dove smaltirla.
Tyrebirth è nato nel Dipartimento di Chimica dell'Università di Firenze dalla mente di due chimici Piero Frediani, già professore ordinario di Chimica industriale all'Ateneo fiorentino e Silvio Occhialini, coordinatore del progetto, e dei loro collaboratori Luca Rosi, Marco Frediani, Andrea Undri e Stefano Meini. A finanziare la ricerca è il Gruppo CAF guidato da Simone Gramigni, tra le aziende leader nel campo del sollevamento pesante, attiva nei settori delle bonifiche e dello smaltimento: è lei a detenere il brevetto di ricerca di Tyrebirth già depositato in Europa, Stati Uniti, Australia e Canada.
Come funziona? Il forno è capace di portare in pochi minuti la temperatura del materiale fino a 700 gradi riuscendo a decomporre termicamente i copertoni in appena mezz'ora e in maniera uniforme e veloce, con un sistema semplice che fa risparmiare tempo e energia e che non produce gas serra da disperdere nell'ambiente. In seguito alla scomposizione termica dei copertoni si formano un gas (15-20%), un liquido (35-40%) e un materiale solido (45%) che possono essere totalmente reimpiegati andando così a chiudere il ciclo completo del processo.
Dopo la fase di sperimentazione, il prossimo passo in avanti sarà la realizzazione del forno industriale inserito in un impianto per il trattamento dei copertoni. I ricercatori e i progettisti hanno già sviluppato un forno che possa sottoporre a pirolisi venti pneumatici alla volta. Con sei macchinari del genere, si possono scomporre ogni ora – se si considerano anche i tempi necessari per il riscaldamento e il raffreddamento dei forni - circa 120 pneumatici.
Il gruppo di studio ha pensato fin da subito di ricorrere alla pirolisi, ossia di decomporre termicamente i copertoni. “Le gomme – spiegano gli inventori di Tyrebirth - hanno però un grosso problema quando vengono trattate con pirolisi: sono isolanti e non trasmettono calore”. Da lì l'intuizione, che dà il via all'invenzione vera e propria, di impiegare le microonde. “Le microonde – continuano i ricercatori - sfruttano una caratteristica peculiare degli pneumatici, ossia quella di contenere carbone per circa il 30 - 40%. È il carbone ad assorbire le microonde facendo sì che il riscaldamento dei copertoni avvenga dall'interno”.
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