Nuovo appuntamento domenica 30 ottobre con le grandi questioni nazionali, curate da Pier Luigi Ballini ed Elisabetta Vezzosi. Dalle 10.30 nel Salone delle Feste di Palazzo Bastogi a Firenze (via Cavour, 18) si tiene la lezione a due voci sul tema "Famiglia e società. L'Italia formato famiglia".
Alberto Severi coordina l'incontro con Daniela Lombardi dell' Università di Pisa – Società Italiana delle Storiche e Carlo Corsini dell'Università di Firenze. Importanti sono due affermazioni da cui prenderà spunto il dibattito e che riguardano l'art. 29 della Costituzione italiana, in cui si dice che "La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio", e la citazione di E.C. Banfield in "Le basi morali di una società arretrata": "Massimizzare unicamente i vantaggi materiali di breve termine della propria famiglia, supponendo che tutti gli altri si comportino allo stesso modo".
“Tengo famiglia” è il motto che Leo Longanesi avrebbe voluto apporre sul tricolore italiano. Quella stessa famiglia che nella Costituzione è riconosciuta “società naturale fondata sul matrimonio”, nonché, di fatto, cellula compositiva di base della società civile. Quella stessa famiglia che nel celebre saggio-pamphlet di Edward C. Banfield, al declinare degli anni ‘50, divenne matrice elettiva del famigerato “familismo amorale” italico: “base morale di una società arretrata”. Perché, secondo Banfield, a Montegrano, Italia, l’individuo persegue esclusivamente il bene della propria famiglia, anche laddove confligga con quello della comunità. Col bene pubblico. Ma quanto c’è di Montegrano nell’Italia presa nel suo insieme? Quell’Italia amorale “formato famiglia” è certo l’Italia che ha conosciuto e conosce fenomeni di malcostume clientelare, e peggio. Ma attenzione. L’“Italia formato famiglia” è anche quell’“Italia fatta in casa” – oggetto di recenti analisi sociologiche – nella quale la famiglia, la solidarietà fra i suoi membri, spesso surrogatoria di carenti servizi sociali, e il lavoro sommerso, soprattutto femminile, divengono risorsa preziosa quanto nascosta per garantire l’inaffondabilità del sistema-Nazione. Tutto bene, dunque? Mica tanto. La medaglia ha due facce. E sul verso porta incisi alcuni dei problemi che – nel clima di crisi economica generale – possono soffocarci: apartheid del mercato del lavoro, bassa produttività, bassa occupazione femminile, rigidità dei ruoli nella coppia, Welfare inadeguato, sistema universitario inefficiente, bassa mobilità sociale.
L’ingresso è libero fino ad esaurimento dei posti. È possibile seguire le lezioni in diretta web collegandosi anche ai siti www.intoscana.it e www.consiglio.regione.toscana.it.
Per informazioni, domande e suggerimenti:
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