Quindici chef italiani a Montecarlo per giocarsi la vittoria nel Best Plate Challenge 2018, la competizione organizzata dalla World Gourmet Society a cui hanno partecipato oltre 60 professionisti provenienti da 16 Paesi di 4 continenti. A scontrarsi con i colleghi di Usa, Ungheria, Romania, Filippine, Canada, Inghilterra, Germania, Belgio, Turchia, Albania, India, Austria, Malawi, Marocco, Tanzania e Polonia sono stati 23 rappresentanti del nostro Paese, di cui già tre sono sicuri di aggiudicarsi la prima posizione – in virtù di un podio tutto azzurro – e ben 15 sono in lizza per una medaglia.
Alla finale del 26 novembre a Montecarlo, in seno al Chef World Summit, sono in odor di medaglia gli chef Sandro Baldini (Relais Le Jardin, Firenze), Denis Biondo (Le Caprice, Noventa di Piave), Pasquale Caliri (Marina del Nettuno Yachting Club, Messina), Matteo Giuliani (Touch, Firenze), Daniel Jayousi (L’Oste, Calenzano), Lucio Mele (Pescaria, Milano), Paola Pasqualinotto(Agriturismo Pasqualinotto, Noventa di Piave), Stefano e Andrea Rodella (L’Antico Forziere, Casalina), Beatrice Segoni (Konnubio, Firenze), Edoardo Tilli (Podere Belvedere, Pontassieve), Giorgio Trovato (Giardino dei Tolomei, Racale), Valerio Volpi (Osteria dell’Orologio, Fiumicino), Daniele Ceccatelli (consulting pizza chef, Firenze), Mario Cipriano (Il Vecchio e il Mare, Firenze) e Pierluigi Madeo (Pizzaman, Firenze).
I sette criteri di valutazione riguardano il cibo in sé (il piatto più creativo, il miglior uso degli ingredienti, la miglior tecnica di cottura), la cultura (il rispetto delle tradizioni locali), il video (quello più professionale e il più divertente) e i social media (il più popolare). L’Italia, in particolare, è già sicura di vincere il premio per il piatto più creativo.
E così, dopo il successo del primo anno – con 6 chef italiani su 10 approdati in finale – la competizione della World Gourmet Society si conferma favorevole agli chef italiani.