“Paladino, Paladino!”: due personaggi in abiti rinascimentali si muovono nel centro storico di Arezzo invocando a gran voce questo nome. Inizia così il cortometraggio che la Poti Pictures, Casa cinematografica sociale aretina che promuove le abilità della disabilità attraverso il cinema ha realizzato in occasione de “La regola di Piero”, la grande mostra con cui Mimmo Paladino dialoga con Piero della Francesca che resterà aperta fino al prossimo 31 gennaio 2020.
sfoglia la galleryOmaggiando il “Quijote”, la rilettura cinematografica dell’omonima opera di Cervantes fatta nel 2006 proprio da Mimmo Paladino, la Poti Pictures ha messo in scena un piccolo viaggio onirico. Due attori, Paolo e Tiziano, interpretano “Don Chisciotte” e il “Duca d’Urbino”, con l’idea di simboleggiare Arezzo e Piero della Francesca. I due si prodigano per cercare “Paladino”, passeggiando tra i luoghi cittadini che ospitano la mostra e evidenziando le bellezze del centro storico. Giocando sul fraintendimento del cognome, sembrerebbero voler sfidare il leggendario “prode” a singolar tenzone, salvo poi lasciarsi irretire dalle forza immaginifica delle opere dell’artista contemporaneo.
Un progetto filmico ironico e garbato che ha voluto mettere in scena l’abbraccio della comunità aretina ai due artisti uniti da “La regola di Piero”. Sul set anche il Sindaco Alessandro Ghinelli e lo stesso Mimmo Paladino che, con disponibilità e senso civico, si sono messi in gioco insieme agli attori della Poti Pictures.
“Un’idea straordinaria, un progetto inclusivo e al contempo dalla portata comunicativa dirompente, realizzato con la massima professionalità – dichiara Alessandro Ghinelli sindaco di Arezzo e presidente dalla Fondazione Guido d’Arezzo –. Non poteva non entusiasmarmi l’idea di far parte anche solo con un cameo di un cast così speciale, insieme a Paolo, Tiziano e al Maestro Paladino. Il corto realizzato dalla Poti Pictures, non si limita alla promozione di una grande mostra, ma racconta l’essenza di questa città, fatta di bellezza, di ingegnosità, di condivisione. L’impegno dell’Amministrazione nella valorizzazione di queste peculiarità sta davvero sempre più qualificando e affermando Arezzo fuori dai suoi confini.
“Aver portato avanti un progetto che agli inizi sembrava pura utopia, è una soddisfazione immensa – commenta Sergio Staderini, membro della Poti Pictures e socio della Cooperativa Il Cenacolo -. Ci troviamo qui con gli occhi spalancati per la meraviglia di un nuovo successo raggiunto. Per realizzare questo film abbiamo ottenuto l’appoggio di un artista come Mimmo Paladino, quello della Fondazione Guido D’Arezzo del suo direttore Roberto Barbetti e del nostro sindaco Alessandro Ghinelli che ringrazio. Siamo orgogliosi di poterci considerare competitor di società specializzate e non per effetto di un infondato e controproducente pietismo (ben lontano da ciò che abbiamo seminato e che continuamente sventoliamo come nostra bandiera), ma grazie a una sapiente unione di consapevolezza e competenza in quanto la Poti Pictures offre un prodotto che, in termini umili, “spacca”. Siamo partiti da Arezzo ma stiamo diventando una realtà nazionale unica. Non si tratta di tessere un autoelogio: quello che la Poti Pictures rappresenta è chiaro ormai a tanti sostenitori, tanti amici, tanti altri componenti di una famiglia in continuo mutamento”.