Un piccolo borgo nel cuore della provincia di Siena, nel comune di Pienza. Monticchiello è stata, attorno all’esperienza del “teatro povero”, nata agli albori degli anni Settanta, la prima e più famosa “cooperativa di comunità” in Toscana. La risposta efficace, nata dal basso, alla crisi irreversibile della mezzadria e allo spopolamento di un centro urbano che ha saputo riaggregarsi e ritrovarsi in virtù di un progetto teatrale partecipato e vissuto nei cuori e nelle emozioni degli abitanti del luogo.
Un modello sociale che poi ha ispirato la strada da percorrere, che come ha ricordato e confessato lì in visita l’assessore alla presidenza, Vittorio Bugli “ha suggerito alla Regione di provare a replicarla altrove”. “Capimmo quanto bella fosse questa esperienza – racconta – e ritenemmo opportuno cercare di svilupparla in tutta la Toscana”.
IL PROGETTO REGIONALE. E’ nato così, l’anno scorso, il bando per le cooperative di comunità. E sono nate altre cooperative, ventiquattro in ventidue diversi comuni, ciascuno con un progetto che la Regione Toscana ha finanziato con un milione e duecento mila euro un anno fa a dicembre. “Siamo soddisfatti della risposta – dice l’assessore -, ognuna di queste cooperative è un ‘ motore pensante’ che può richiamare altri progetti ed idee e dare così slancio all’economia di questi borghi ma anche arricchirli di servizi ed arrestarne quindi lo spopolamento”.
Dopo il Teatro povero la cooperativa di Montichiello ha deciso infatti di lanciare l’anno scorso una nuova attività aziendale improntata al noleggio di biciclette elettriche con tanto di ciclofficina, una struttura che ha trovato casa a Bagno Vignoni e dove avranno modo di trovare lavoro anche soggetti disabili grazie anche alle tecnologie robotiche avanzate che saranno utilizzate. Lo spazio, un ex ambulatorio non più utilizzato messo a disposizione dal Comune, potrà diventare anche un punto di informazione turistica.
Quelle di comunità sono speciali cooperative che nascono in piccoli borghi spersi in montagna o nella campagna, di cui spesso fanno parte come soci attivi tutti gli abitanti del paese. Ognuna con una sua idea di rinascita, magari sfruttando anche le opportunità offerte dalla rete e collegamenti ad internet veloci che la Regione Toscana, con risorse proprie e dell’Europa, ha portato anche nei borghi e paesi più sperduti, laddove il privato aveva rinunciato ad investire. Sono anche comunità inclusive: a Monticchiello c’è un ragazzo richiedente asilo che è lì da due anni ed ha trovato una possibilità per ripartire.
“Se non ci sono opportunità, bisogna crearle. L’essenza di quello che stiamo facendo è tutta qui” riassume l’assessore Bugli. Qualcuno ha detto una volta che gli italiani sono un popolo di montagna che si crede di pianura. “Vale un po’ anche per i toscani – conclude Bugli –. L’entusiasmo che sta animando queste esperienze ci spinge ad andare avanti e presto usciremo dunque con un nuovo bando da 740 mila euro, con cui confidiamo di raddoppiare le attuali cooperative”.