Nel 2022, la percentuale di persone in condizioni di povertà assoluta è diminuita dal 6% del 2021 al 5,5%: in numeri, si parla di oltre 90mila famiglie in difficoltà. È uno dei dati emersi dal settimo rapporto su “Povertà e inclusione sociale in Toscana”, presentato a Firenze nel corso di un incontro organizzato a Palazzo Strozzi Sacrati a cui ha partecipato l’assessora regionale alle politiche sociali Serena Spinelli.
Una fotografia sulla società dedicata in gran parte al 2022, ma che contiene anche un’indagine realizzata da Irpet a maggio 2023 su un campione di 1.500 famiglie e un aggiornamento sulle misure di contrasto alla povertà.
Il rapporto è frutto di un lavoro collettivo del gruppo “Povertà ed esclusione sociale” dell’Osservatorio Sociale Regionale della Regione Toscana, in collaborazione con ANCI Toscana, IRPET, Centro regionale di documentazione infanzia e adolescenza, Caritas Toscana e Università di Siena, con contributi anche delle Università di Pisa, di Firenze e di Torino, di Oxfam Italia e di FioPSD.
Inflazione in crescita e lo stop al reddito di cittadinanza
Secondo l’indagine Irpet 2023, emergono forti le difficoltà legate all’incremento dell’inflazione che si traducono in una netta riduzione dei consumi, sia per i beni essenziali come luce e gas sia per svago e tempo libero. Se si considerano le dimensioni benessere-reddito, condizioni di salute-abitative, condizioni lavorativo-educative e accesso ai beni essenziali il 10, 9% delle famiglie toscane risulta in una situazione definita tecnicamente di “deprivazione cumulata” (simultaneamente condizioni svantaggiate nelle quattro dimensioni del benessere), mentre il 14,3% è a rischio povertà o esclusione sociale.
Rispetto a questi fenomeni, fino al 2023 la principale misura di contrasto è stata il reddito di cittadinanza di cui al primo novembre 2023 risultava percepito da 19.690 nuclei familiari (corrispondenti a 35.324 persone). Secondo le stime del rapporto i beneficiari delle nuove misure – Assegno di inclusione e Supporto per la formazione e il lavoro – che hanno criteri più restrittivi, diventeranno la metà.
“Una quota sempre più numerosa della popolazione toscana è a rischio povertà, ma il governo continua a privare un numero sempre più consistente di cittadini in difficoltà di strumenti basilari per la sussistenza” ha sottolineato Serena Spinelli. “Per il secondo anno – ha proseguito – nella legge di bilancio non ci sono fondi per il contributo affitti che ogni anno veniva richiesto da oltre quindicimila persone; e da quest’anno, secondo le stime del rapporto si dimezzerà la platea di coloro che potranno avere un reddito minimo con cui sostenersi. Sarà un grande risparmio per il governo, molto meno per gli enti locali che dovranno rispondere alle situazioni di fragilità senza avere strumenti a disposizione”.
“Ricordo – sono ancora parole dell’assessora – che in ogni Stato europeo chiunque versi in condizioni d’indigenza è titolato a ricevere, fino a quando il bisogno persiste, un contributo monetario che gli permetta uno standard di vita minimamente accettabile. Purtroppo in Italia, e quindi in Toscana un numero sempre maggiore di famiglie risulterà escluso da ogni sostegno”.
“Cercheremo – ha concluso l’assessora – di far sentire la nostra voce in tutte le sedi istituzionali perché queste misure siano allargate a tutti coloro che ne hanno necessità per poter vivere in maniera dignitosa”.