Economia, la Toscana cresce (poco) e spera nella spinta del Pnrr e dei fondi europei
Nel prossimo biennio il Pil regionale crescerà dello 0,8% annuo. Il presidente Giani: "Approvata con delibera la proposta di Fondo di sviluppo e coesione, firmeremo l'accordo di programma con la premier Giorgia Meloni"
L’economia toscana cresce, ma a ritmo più rallentato, al pari di quella internazionale. Pesano la stretta monetaria per combattere l’inflazione e le tensioni geopolitiche. Nonostante la produzione industriale in calo, segnali di tenuta arrivano però dal turismo, dal mercato del lavoro e dalle esportazioni.
É il quadro di sintesi delineato dal rapporto Irpet, presentato oggi a Palazzo Strozzi Sacrati dal presidente Eugenio Giani, dall’assessore Leonardo Marras e dal direttore di Irpet Nicola Sciclone.
L’inflazione penalizza il potere d’acquisto dei salari e la riforma dell’Irpef e degli sgravi contributivi risulta esigua. Diventano dunque strategiche le risorse attivate tramite Pnrr e la programmazione comunitaria (Fesr, Fse e Feasr). Ma non solo, come annuncia il presidente Eugeniuo Giani: “Abbiamo approvato con delibera di giunta la proposta di Fondo di sviluppo e coesione” e “naturalmente ci sarà una verifica alla nostra proposta, con l’accordo di programma che firmeremo con la premier Giorgia Meloni, qui a Firenze: stiamo studiando il giorno, che potrebbe associarsi a quelli del Carnevale di Viareggio, anche per un suo tour in Toscana”. “È un fatto importante – ha proseguito – perché come già accaduto per quattro Regioni, ultima l’Emilia Romagna, si partì con la Liguria, la firma del protocollo che diventa un accordo fra Stato e Regione, quindi concertato, dà respiro ad investimenti nell’ordine di 530 milioni di euro. Fsc per la Toscana è 683 milioni: 110 furono già anticipati e sono stati utilizzati per le scuole, mentre altri 41 sono stati anticipati per le bonifiche a Piombino”.